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Fatah e l' Organizzazione per la Liberazione Palestinese

  • 1 giorno fa
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Tra sostegno e controllo… Fatah e l’Organizzazione per la Liberazione Palestinese tracciano la roadmap per proteggere l’UNRWA


di Issam Al-Halabi (Assadakah News)


Il giornalista libanese Issam Al Halabi
Il giornalista libanese Issam Al Halabi


Il dossier dell’UNRWA in Libano attraversa una fase di estrema delicatezza, tra crescenti pressioni politiche e finanziarie e tentativi chiari di minare il ruolo dell’agenzia fino a spingerla verso il collasso. In questo contesto, le posizioni palestinesi divergono: da chi pone l’accento sulla protezione dell’agenzia e sul rafforzamento del suo mandato, a chi invece critica le sue prestazioni e invita a riformarne le politiche. Tuttavia, un’analisi attenta della situazione evidenzia chiaramente che Fatah e l’Organizzazione per la Liberazione Palestinese (OLP) rappresentano le entità con la visione più stabile e strategica per preservare l’UNRWA, affrontare i tentativi di smantellamento e richiedere il pieno adempimento dei compiti per cui è stata creata, sollecitando allo stesso tempo i paesi donatori a rispettare i loro impegni finanziari verso l’agenzia.


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Fatah e l’OLP: visione chiara e decisa


Fatah – Libano ha sottolineato che l’incontro del rappresentante speciale del Presidente Mahmoud Abbas con la direttrice delle operazioni dell’UNRWA in Libano si inserisce nel quadro del ruolo politico e diplomatico della leadership palestinese, finalizzato a proteggere l’agenzia in una fase segnata dai tentativi più gravi di attacco.


Secondo il movimento, l’UNRWA non è solo un’istituzione di servizi, ma un testimone vivente della Nakba, un pilastro legale del diritto al ritorno e un simbolo politico della questione dei rifugiati. Fatah afferma che qualsiasi tentativo di compromettere l’agenzia o di trasferire le sue funzioni a un’altra entità rappresenta parte del piano israeliano volto a cancellare la questione dei rifugiati e a negare il diritto al ritorno.


Il successo della leadership palestinese nel garantire il rinnovo del mandato internazionale dell’agenzia con il sostegno della maggioranza di 151 paesi dimostra la capacità dell’azione diplomatica palestinese di proteggere l’UNRWA e assicurare la continuità del suo operato. Pur offrendo pieno sostegno, Fatah non esita a esercitare un ruolo di controllo riformista, chiedendo all’UNRWA di migliorare i servizi, tutelare i diritti dei rifugiati e dei dipendenti, e stimolare i paesi donatori a rispettare i loro impegni finanziari e politici.


Fronte Democratico: avvertimento sul collasso e piano di salvataggio


Parallelamente, il Dipartimento Rifugiati del Fronte Democratico, durante una conferenza stampa, ha avvertito del deterioramento delle condizioni di vita nei campi palestinesi, considerando che l’attacco all’UNRWA supera la crisi finanziaria e diventa una battaglia politica che minaccia il suo mandato legale e il diritto al ritorno.


Il Fronte ha proposto un piano globale di salvataggio dell’agenzia, che include la creazione di un fondo internazionale permanente, il blocco della riduzione dei servizi, il miglioramento delle infrastrutture e la convocazione di una conferenza nazionale e popolare unificata per contrastare gli attacchi. In questo approccio, il Fronte pone l’accento sulla protezione dell’esistenza dell’UNRWA e sul miglioramento dei servizi, mantenendo però un tono critico nei confronti della gestione attuale dell’agenzia.


Incontro Consultivo Nazionale Palestinese: critica alla gestione e riequilibrio


L’“Incontro Consultivo Nazionale Palestinese” ha invece emesso un comunicato attribuendo la responsabilità direttamente alla gestione dell’UNRWA guidata da Dorothee Klaus, criticando quella che considera una politica di esclusione delle fazioni palestinesi, in particolare il tentativo di limitare la rappresentanza palestinese a una sola persona.


Nonostante la severità del comunicato, l’incontro sottolinea di non voler mettere in discussione l’esistenza dell’UNRWA, ma di voler riallineare i rapporti con le fazioni e ristabilire un equilibrio nella partnership tra Palestinesi e agenzia, avvertendo del rischio di esplosioni sociali qualora le richieste dei rifugiati continuino a essere ignorate.


Analisi comparativa delle posizioni


Si può dedurre che le tre posizioni concordano sull’importanza di proteggere l’UNRWA e assicurare la continuità dei servizi ai rifugiati, ma differiscono per focus e approccio.


Fatah e l’OLP adottano una posizione strategica complessiva, combinando la difesa politica e legale dell’agenzia, la protezione dalle pressioni internazionali e israeliane, e il controllo riformista volto a garantire servizi adeguati e il rispetto degli impegni dei donatori. Collegano l’esistenza dell’UNRWA al mantenimento della causa dei rifugiati palestinesi e alla persistenza dell’occupazione israeliana.


Il Fronte Democratico pone massima attenzione ai rischi socio-economici nei campi, insistendo che la continuità dell’agenzia dipende dalla tutela dei servizi e dei diritti dei rifugiati, pur mantenendo un approccio critico verso la gestione attuale.


L’Incontro Consultivo concentra la sua attenzione sulla rappresentanza palestinese e sul diritto delle fazioni di partecipare alla gestione del rapporto con l’agenzia, preservandone al contempo il ruolo fondamentale.


Fatah e l’OLP: guida strategica


Dall’analisi emerge che Fatah e l’OLP possiedono la visione più chiara e strategica sull’UNRWA, legando le loro posizioni alla protezione del diritto al ritorno e alla connessione tra la sopravvivenza dell’agenzia e la continuità della causa palestinese. La loro strategia combina difesa politica e legale, controllo riformista e azione diplomatica mirata per garantire finanziamenti e servizi continui, rendendoli più capaci di affrontare i tentativi di minare l’UNRWA e proteggere i diritti dei rifugiati palestinesi nel lungo periodo.

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