Iran - Khamenei in diretta alla nazione
- Maddalena Celano
- 7 ore fa
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Khamenei in diretta alla nazione: “Il popolo iraniano non si arrenderà né alla guerra né alla pace imposta”

Maddalena Celano (Assadakah News) - Teheran, 18 giugno 2025 – Con un tono solenne e determinato, l’Ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica dell’Iran, si è rivolto oggi per la seconda volta alla nazione iraniana in un discorso trasmesso in diretta televisiva, successivo all’aggressione militare condotta dal regime israeliano, definito ancora una volta “sionista, criminale e brutale”.
Nel suo intervento, Khamenei ha lodato la “compostezza, coraggio e prontezza” del popolo iraniano di fronte a un attacco che ha definito “scellerato e sconsiderato”, considerandolo un segno tangibile della maturità spirituale e razionale raggiunta dalla nazione. “Il popolo iraniano non si piegherà davanti a nessuna imposizione, né militare né diplomatica”, ha ribadito con fermezza.
Il discorso è stato denso di riferimenti simbolici, tra cui un elogio pubblico alla conduttrice televisiva iraniana che, durante i momenti concitati dell’attacco nemico, ha proclamato il Takbir in diretta: “Un gesto storico, che ha mostrato al mondo la forza incrollabile del nostro popolo”, ha sottolineato la Guida Suprema.
Accuse dirette agli Stati Uniti
Nel suo messaggio, Khamenei non ha risparmiato pesanti critiche agli Stati Uniti, definiti “complici dell’aggressione” israeliana. Richiamando le recenti dichiarazioni del presidente americano – che aveva intimato all’Iran di fermarsi – il leader iraniano ha reagito con fermezza:
“Minacciate chi teme le minacce. Il popolo iraniano non si lascia intimidire. Noi crediamo nella promessa divina: ‘Non siate deboli e non rattristatevi, perché sarete i più elevati, se siete credenti’.”
Ha inoltre rimarcato che l’attacco israeliano è avvenuto “mentre erano in corso negoziati indiretti con Washington”, il che – secondo il Leader – fa pensare a una “connivenza statunitense fin dall’inizio”. Questa convinzione, ha detto, è rafforzata da successive dichiarazioni ostili delle autorità americane.
Khamenei ha ribadito il concetto cardine della dottrina della Repubblica Islamica: l’Iran non accetterà né una guerra imposta né una pace imposta. Nessuna ingerenza esterna, ha ammonito, potrà piegare la volontà del popolo iraniano.
Il regime sionista “va punito”
L’Ayatollah ha poi ricordato che “le forze armate iraniane hanno già inflitto punizioni dure al nemico sionista e continueranno a farlo”. Ha descritto il sostegno sul campo offerto dagli Stati Uniti a Israele come “un segno inequivocabile di debolezza e fallimento del regime sionista”.
Rivolgendosi anche ai media internazionali e agli intellettuali, ha invitato “coloro che parlano, scrivono e informano l’opinione pubblica” a non lasciarsi manipolare dalla “propaganda menzognera del nemico”, esortando invece a “rivelare la verità sull’aggressione e sulle responsabilità”.
Il monito finale: "Coinvolgimento USA sarà disastroso"
Con toni accesi e minacciosi, la Guida Suprema ha lanciato un avvertimento finale agli Stati Uniti: “Ogni loro coinvolgimento militare diretto sarà fonte di danni irreparabili. Se Washington pensa che l’Iran cederà, sbaglia di grosso: conosciamo il nostro popolo e la nostra storia. Nessuno si arrenderà all’aggressione.”
Questo secondo messaggio arriva in un momento delicato per la regione: mentre crescono le tensioni tra Israele e l’asse della resistenza (Iran, Hezbollah, milizie irachene e yemenite), l’Occidente osserva con apprensione, nel timore di un’escalation su vasta scala.
Il discorso di oggi è stato un chiaro messaggio strategico e ideologico: l’Iran non intende retrocedere e si prepara, se necessario, a un conflitto di lunga durata.
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