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L' Europa accoglie con speranza il cessate il fuoco a Gaza

  • 13 ott
  • Tempo di lettura: 3 min
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Maddalena Celano (Assadakah News) - Sharm el-Sheikh, Egitto – L'accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas, con la previsione del rilascio degli ostaggi e l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza, ha suscitato un cauto ottimismo nella comunità internazionale, in particolare in Europa. La partecipazione di alto livello dell'Unione Europea e di diversi suoi Stati membri, inclusa l'Italia, al "Vertice di Pace di Sharm el-Sheikh" testimonia il forte interesse del continente a non rimanere escluso dal processo di stabilizzazione post-bellico.

La Posizione dell'Unione Europea: Sostegno e Ruolo nella Ricostruzione

L'Unione Europea ha espresso soddisfazione per l'entrata in vigore del cessate il fuoco, considerandolo un passo "storico" verso la fine della guerra e l'inizio della liberazione degli ostaggi. Il Presidente del Consiglio Europeo, António Costa, ha rappresentato l'UE al Vertice, co-presieduto dal Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dall'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.


Il messaggio chiave dell'UE è duplice:


* Supporto all'accordo e alla soluzione dei Due Stati: I leader europei hanno riaffermato il loro sostegno a una pace "giusta e duratura, fondata sulla soluzione dei due Stati", dichiarando la disponibilità a contribuire a ogni iniziativa in tal senso. Il Parlamento Europeo, sebbene in passato diviso, ha recentemente adottato risoluzioni che chiedono un cessate il fuoco immediato e il riconoscimento della Palestina.


* Impegno umanitario e per la ricostruzione: L'UE ha ribadito il suo ruolo cruciale in termini di attuazione del piano, in particolare nel garantire l'accesso umanitario illimitato a Gaza e nell'aiutare attivamente la ricostruzione dell'enclave, devastata da due anni di conflitto.


Tuttavia, tra i diplomatici europei permangono preoccupazioni sulla concretezza e sulla sostenibilità a lungo termine del "Piano Trump", specialmente riguardo a chi governerà Gaza, come verrà garantita la sicurezza e cosa succederà in Cisgiordania. L'Europa "sgomita" per assicurarsi che il dopoguerra rispetti i principi internazionali e non sia gestito unicamente da Washington e Tel Aviv.


L'Italia al Vertice: Impegno per la Pace e la Stabilità



L'Italia ha partecipato al Vertice di Sharm el-Sheikh con la presenza del suo capo di Governo, la Premier Giorgia Meloni, a sottolineare l'importanza che Roma attribuisce alla stabilità del Mediterraneo e all'esito del conflitto.

In linea con la posizione dell'UE, la presenza italiana è vista come un'affermazione del sostegno a qualsiasi iniziativa che possa portare a un cessate il fuoco duraturo, alla liberazione degli ostaggi e all'apertura di un percorso politico fondato sulla coesistenza di due popoli in sicurezza. L'Italia, storicamente attiva nel sostegno al dialogo, è considerata un interlocutore che, pur ribadendo la sicurezza di Israele, sostiene la necessità di rispettare il diritto internazionale e garantire un futuro dignitoso al popolo palestinese.

L'impegno di Roma si concentrerà in particolare sull'assistenza umanitaria e sul supporto logistico per la ripresa di Gaza.


Prospettive Future: La Sfida della Sicurezza


Mentre il mondo arabo e musulmano accoglie con sollievo il cessate il fuoco, la strada per una pace completa resta complessa. La firma dell'accordo è solo la prima fase, e la fase successiva dovrà affrontare questioni cruciali: la smilitarizzazione di Hamas, la gestione di Gaza nel dopoguerra e la garanzia che gli aiuti raggiungano effettivamente la popolazione.

Il Vertice di Sharm el-Sheikh è stato un momento di speranza e un'opportunità per la diplomazia multilaterale. Ora spetta alla comunità internazionale, con l'Unione Europea e l'Italia in prima linea, assicurare che questo cessate il fuoco si trasformi in una vera pace, non solo per gli ostaggi e per i gazawi, ma per l'intera regione.

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