Assadakah News Agency – Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, 3 settembre, la cerimonia di commemorazione dei martiri del partito delle Forze Libanesi, presso la sede di Maarab.
Il leader del partito delle Forze Libanesi, Samir Geagea, ha tenuto un discorso per l’occasione nel corso della messa commemorativa, riferendosi al dossier del defunto Elias Al-Hasrouni: “L'episodio dell'uccisione di Al-Hasrouni è un indicatore del dialogo che l'asse della resistenza promette da mesi... Ti invitano al dialogo per strangolarti e ucciderti, o per soffocare i tuoi principi, le tue convinzioni e la tua libertà ...e ti costringono a fare ciò che desiderano”.
Geagea ha parlato di “squadra criminale per eccellenza”, aggiungendo: “L’asse della resistenza e Hezbollah in Libano agiscono come vogliono, al di fuori di ogni legge e costituzione e lontano dall’opinione di tutti gli altri libanesi…Credevo che esistesse un serio tentativo di cambiare tutto nelle nostre vite e nel nostro Paese affinché si conformi alle specifiche dei paesi dell'asse della resistenza, dalla Siria all'Iran, ma evidentemente non è così…”.
Geagea ha poi sottolineato il sostegno del suo partito a un Libano che cerca di costruire relazioni più strette con i paesi del Golfo e gli altri Paesi arabi, e ha aggiunto: “Non abbiamo alcun problema con Hezbollah né con gli altri partiti dell'opposizione, dato che il primo problema è legato al loro progetto per il Libano, che è rappresentato oggi dalla realtà in cui viviamo. Tuttavia, il problema più grande rimane il modo in cui impongono il loro progetto con la forza”.
Per quanto riguarda la carica di presidente della Repubblica, Geagea ha dichiarato: “Non vogliamo un presidente per la nostra repubblica, ma il presidente che ogni libanese sogna… La soluzione è non arrendersi e aderire alle nostre convinzioni e aspirazioni, finché l’asse avversario non sarà certo di non poterci scavalcare. Siamo capaci di portare il Paese alla salvezza e diamo importanza a ogni parola che diciamo", ha sottolineato Geagea, facendo presente che il suo partito in questo momento non è in una posizione di autorità, ma piuttosto all'opposizione.