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Libano - “Città in scena”, un successo annunciato

  • 19 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Assadakah Beirut - La mostra "Città in scena" porta a Beirut oltre 130 progetti e pratiche italiane degli ultimi anni - molti sviluppati sulla spinta degli investimenti post-pandemia in Italia - e li organizza come un catalogo pratico di idee.

L'ambasciatore Fabrizio Marcelli durante la cerimonia di inaugurazione
L'ambasciatore Fabrizio Marcelli durante la cerimonia di inaugurazione

Lo ha dichiarato l'ambasciatore d'Italia in Libano Fabrizio Marcelli, all'inaugurazione della mostra a cura dell'ambasciata d'Italia in Libano e l'Istituto italiano di cultura della capitale libanese, promossa dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e realizzata da Ance, Associazione Mecenate 90 Ets e Fondazione musica per Roma. "Troverete interventi di diversa scala: dal riuso adattivo di siti storici alla riprogettazione di piazze pubbliche, dalla mobilità e dai servizi di prossimità agli hub comunitari e alle infrastrutture culturali. Lo scopo non è celebrare 'belli progetti' in astratto. Lo scopo è condividere strumenti concreti - approcci politici, modelli di governance, soluzioni finanziarie, metodi di progettazione - che possano aiutare le città a diventare più inclusive, resilienti e sostenibili", ha detto. "Perché presentare tutto questo a Beirut, e perché ora? Perché la rigenerazione urbana è una questione politica, non solo tecnica. In Libano, abbiamo assistito nel tempo all'erosione dello spazio pubblico. Gli spazi aperti al pubblico permettono alle persone di incontrarsi e partecipare, e creano opportunità economiche per chi ci vive e lavora. Oggi, dopo il tragico conflitto con Israele, Beirut e il Paese sono impegnati in un'ennesima discussione sulla ricostruzione. Questa discussione non può ridursi alla ricostruzione di ciò che è stato danneggiato, come se stessimo semplicemente rimettendo insieme i pezzi di prima. Riguarda come vogliamo vivere nelle nostre città. Riguarda l'accesso, l'inclusione, la sicurezza, la mobilità, la resilienza climatica e la dignità nella vita quotidiana", ha aggiunto Marcelli. In questa conversazione, ha detto l'ambasciatore, "l'Italia vuole e può fare la sua parte. Lo stiamo facendo in due modi. In primo luogo, mobilitando risorse: negli ultimi mesi abbiamo erogato circa 50 milioni di euro per iniziative legate alla crisi nelle aree colpite dal conflitto. In secondo luogo, mettendo sul tavolo modelli replicabili: modalità di organizzazione di partnership, gestione di risorse, coinvolgimento delle comunità e sostenibilità finanziaria e istituzionale dei progetti". "Città in scena è il nostro contributo a questo secondo sforzo: non una lezione dall'estero, ma una cassetta degli attrezzi aperta per un'impresa condivisa”, ha concluso l'ambasciatore.

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