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Libano - ONU decide fine missione Unifil

  • 29 ago
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 3 set

Assadakah Beirut - Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato il prolungamento della missione di mantenimento della pace in Libano (Unifil) fino alla fine del 2026, quando inizierà il ritiro ordinato il cui termine è fissato alla fine del 2027. Il Consiglio di Sicurezza ha adottato la bozza di risoluzione francese all'unanimità dopo che è stato raggiunto un compromesso con gli Stati Uniti.

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L'ultima versione del comunicato, chiede a Unifil di cessare le operazioni il 31 dicembre 2026 e avviare entro un anno il ritiro del personale, in cooperazione con il governo libanese. L’obiettivo è di rendere il governo nazionale unico garante della sicurezza nel Libano meridionale. Washington aveva a più riprese messo in dubbio l'efficacia dell'azione della missione internazionale Unifil, a cui anche l’Italia con oltre mille uomini e donne.

L'ambasciatore israeliano all'ONU, Danny Danon, ha accolto con favore la decisione del Consiglio di Sicurezza, e ha più volte accusato la missione ONU di aver fallito nel prevenire l'avanzata di Hezbollah nella regione.

Dopo quasi 50 anni, la missione Unifil è quindi destinata a finire, piegandosi alle richieste degli Stati Uniti e dell’alleato Israele.

Gli Stati Uniti avevano inizialmente chiesto che la forza terminasse il proprio lavoro entro sei mesi poi allungati a 12. La forza United Nations Interim Force in Lebanon (Unifil) ha ora un mandato di 16 mesi, ultimo rinnovo, per continuare le sue attività e ritirare i circa 11mila militari e civili e le attrezzature impiegate.

La forza multinazionale di pace venne istituita nel 1978 per supervisionare il ritiro delle truppe israeliane dal Libano meridionale dopo l'invasione di quell'anno, poi la sua missione è stata ampliata dopo la guerra del 2006 fra Israele e Hezbollah.

Attualmente, la missione è guidata dal generale italiano Diodato Abagnara, che ha assunto il comando il 24 giugno 2025.

Dopo il recente conflitto fra Israele e Hezbollah, il governo del Libano aveva chiesto di proseguire la missione, ma l’amministrazione Trump sin dal suo insediamento, tuttavia, ha considerato la missione uno spreco di finanziamenti e un impedimento al pieno controllo del Libano sul suo territorio per eliminare l'influenza nell'area dei miliziani di Hezbollah e dell'Iran.

In ogni caso, la risoluzione votata dal Consiglio di Sicurezza ONU, esorta la comunità internazionale a intensificare il suo sostegno, compresi equipaggiamenti, materiali e finanziamenti alle forze armate libanesi.

I critici della decisione vedono però ora la possibilità per Israele di avere mano libera nell'area, dopo essere già intervenuta militarmente per contrastare gli attacchi di Hezbollah dal sud del Libano.

Amar Bandjama, ambasciatore dell'Algeria all'ONU
Amar Bandjama, ambasciatore dell'Algeria all'ONU

Intervento dell’ambasciatore algerino

L'ambasciatore algerino alle Nazioni Unite, Amar Bendjama, ha sottolineato che l'Unifil rimane indispensabile per la stabilità in Libano e nella regione, svolgendo un ruolo chiave nella riduzione delle tensioni e nel monitoraggio del cessate il fuoco in corso tra Israele e Hezbollah. Pur notando che l'esercito israeliano è ancora in Libano in violazione degli accordi, Bendjama ha avvertito che senza porre fine all'occupazione israeliana, la pace e la stabilità nella regione rimarranno inafferrabili.

In una dichiarazione rilasciata prima del voto, il portavoce dell'Unifil, Andrea Tenenti, aveva messo in dubbio la possibilità di attuare la Risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con le forze israeliane presenti in Libano.

Il primo ministro libanese, Nawaf Salam, ha accolto con favore la decisione di estendere il mandato dell'Unifil fino al 31 dicembre 2026 e ha ringraziato tutti i Paesi amici di questo Consiglio che hanno espresso la loro comprensione per le preoccupazioni del Libano.

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