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Libano - Premier Mikati si appella all’ONU

Assadakah Beirut - Il primo ministro del Libano, Najib Mikati ha affidato al ministro degli Esteri, Abdallah Bou Habib, la presentazione della protesta ufficiale al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in seguito all’aggressione israeliana contro la sovranità libanese e a tutte le violazioni israeliane.

La notizia, riportata dai media libanesi, arriva dopo l'esplosione avvenuta nella periferia meridionale di Beirut in cui sono morte sei persone, attribuita a un attacco messo a segno da Israele con un drone contro una sede del gruppo palestinese Hamas nella capitale libanese. Hamas ha confermato la morte del numero due del proprio ufficio politico, Saleh Al-Arouri, e di due leader delle Brigate al Qassam.

Il primo ministro libanese ad interim, Najib Mikati, ha condannato il "nuovo crimine israeliano" dopo l'uccisione in un raid su Beirut del numero due di Hamas, Saleh Al-Arouri. Mikati, riportano i media locali, ha accusato Israele di voler trascinare il Paese dei cedri "in una nuova fase di confronto dopo i continui attacchi quotidiani nel sud, che hanno lasciato un gran numero di martiri e feriti". Mikati ha aggiunto che l'attacco contro l'alto dirigente di Hamas "costituisce una risposta chiara ai nostri sforzi volti ad allontanare dal Libano lo spettro della guerra a Gaza".

Da parte di Hezbollah, è stato diffuso un comunicato che afferma l’intenzione di combattere Israele al confine meridionale libanese, finché non si fermerà la guerra a Gaza e che la risposta dell'organizzazione paramilitare sarà più forte. Naim Qassem, uno dei leader di Hezbollah, ha aggiunto che Israele sta ''cercando di dimostrare di avere delle opzioni'' per aiutare a rimpatriare i residenti israeliani sfollati e cacciare Hezbollah dall'area di confine. ''Israele non è nella posizione di imporre le sue opzioni'', ha detto Qassem, avvertendo che ''prima deve fermare la guerra di Gaza affinché cessi anche la guerra in Libano. I persistenti bombardamenti sui civili in Libano significano che la risposta sarà più forte e proporzionata all'aggressione israeliana''.

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