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Mouin Hamze e la cooperazione Italia-Libano



A cura di Lorenzo Somigli e Roberta Vaduva - Prosegue il reportage dal LIbano dei cari amici e colleghi de "Il Tazebao", in una intervista con il professor Mouin Hamze, Segretario Generale del CNRS Libanese, il quale espone l'importanza della cooperazione fra Italia e Libano.

L'incontro con il professor Hamze, Segretario Generale del CNRS, si è tenuto al Beirut Digital District dopo una visita alla zona sciita della città. Ci delinea un quadro allarmante sulla situazione del Paese che, purtroppo, coinvolge direttamente anche il CNRS: “Solo una delle otto sedi è ancora utilizzabile al momento. In più, senza energia, abbiamo perso i nostri archivi, il lavoro di anni è scomparso perché non abbiamo elettricità. È come se ci avessero ucciso”.

Una crisi organica, figlia dello stallo politico e del crack finanziario, sta dilaniando il Libano. Hamze è netto sulle possibili strade per uscire dalla crisi:

“Nell’attuale classe politica non possiamo riporre alcuna speranza. Su di loro, su tutti loro, non si può fondare alcun progetto di rinascita. Il Libano necessita di una nuova classe politica che fondi la propria legittimità sull’alterità rispetto all’attuale sistema, sulla distruzione politica dell’esistente. Un’alta marea che sommerga e risucchi il vecchio per far posto al nuovo. Un nuovo che, però, non nasca dalle ceneri del vecchio sistema. Perché il vecchio è terra fertile solo di corruzione, clientelismo ed egoismo. Per questo – rimarca – occorre un nuovo patto sociale”.

Il confessionalismo stesso, peculiarità del Paese del Cedro, unico stato arabo con una forte presenza cristiana a tutti i livelli, non è più il fattore decisivo per la stabilità politica e soprattutto sociale: oggi sembra stia causando non pochi e trascurabili problemi. Il vecchio contratto sociale libanese non regge più, necessita di una nuova brezza mediterranea.

Una delle risorse cui attingere per aiutare il Libano a superare questa continua crisi è la cooperazione di cui l’Italia è capofila e di cui il CIHEAM di Bari, con cui Mouin collabora regolarmente, è una delle massime espressioni, una delle più apprezzate a livello mediterraneo.

“L’Italia è differente e migliore quando si tratta di cooperare per lo sviluppo dei popoli. L’Italia viene per aiutare le popolazioni e le comunità a migliorare le proprie competenze e capacità, incentiva la sostenibilità, aiuta concretamente”.

Uno dei fiori all’occhiello dell’iniziativa italiana in Libano è il battello scientifico Cana donato nel 2008 e indispensabile per le attività del CNRS.

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