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Oman - Al-Ayn, il Triangolo Sacro del periodo Protostorico

  • 27 apr
  • Tempo di lettura: 5 min
Oman - Tombe di Al-Ayn, 21 tombe a torre
Oman - Tombe di Al-Ayn, 21 tombe a torre

Patrizia Boi (Assadakah News) - A completare la straordinaria triade archeologica dell'Oman nordoccidentale, insieme a Bat e Al-Khutm, c'è Al-Ayn - forse il più suggestivo e misterioso dei tre siti UNESCO. Mentre Bat ci parla di morte e Al-Khutm di commercio, Al-Ayn sembra sussurrarci storie di culto, astronomia e potere spirituale.


A differenza delle strutture isolate di Bat, Al-Ayn offre uno spettacolo unico: 21 tombe a torre perfettamente allineate lungo una cresta montuosa, disposte come perle di una collana pietrificata ai piedi del maestoso Jebel Misht (la "Montagna Pettine").


Le tombe di Al-Ayn si stagliano contro il cielo come un coro pietrificato, raggiungendo vette di perfezione architettonica che lasciano ancora oggi a bocca aperta. Queste strutture non sono semplici sepolcri, ma capolavori di ingegneria antica che parlano di una civiltà profondamente legata alla terra e al cosmo.

Le tombe a forma di alveare, con i loro diametri variabili tra 3 e 5 metri, mostrano una geometria perfetta
Le tombe a forma di alveare, con i loro diametri variabili tra 3 e 5 metri, mostrano una geometria perfetta

Ciò che colpisce immediatamente è il gioco cromatico delle pareti, dove basalto nero e calcare bianco si alternano in perfetta armonia. Non è un effetto casuale: ogni pietra è stata scelta con cura, trasportata da cave distanti anche decine di chilometri, poi posata con precisione millimetrica. Il risultato è un effetto a strisce che doveva scintillare sotto il sole, visibile da grande distanza come un faro nel deserto.


Salendo verso l'alto, i filari di pietre si restringono progressivamente fino a chiudersi in una pseudo-cupola - una tecnica costruttiva che anticipa di secoli i più celebri tholos mediterranei.

Salendo verso l'alto, i filari di pietre si restringono progressivamente fino a chiudersi in una pseudo-cupola - una tecnica costruttiva che anticipa di secoli i più celebri tholos mediterranei, simili ai nuraghi sardi
Salendo verso l'alto, i filari di pietre si restringono progressivamente fino a chiudersi in una pseudo-cupola - una tecnica costruttiva che anticipa di secoli i più celebri tholos mediterranei, simili ai nuraghi sardi

Ma il vero genio degli antichi architetti si rivela nell'allineamento astronomico. Durante il solstizio d'estate, i raggi del sole nascente attraversano un preciso varco tra due monoliti, proiettando un fascio di luce che percorre esattamente l'asse centrale della necropoli.


«Non è un caso», spiega l'archeoastronoma Elena Castillo, che ha studiato il sito per anni. «Queste tombe fungevano da calendario stone, segnando non solo il passaggio delle stagioni ma probabilmente anche momenti rituali fondamentali per la comunità».


La tecnica costruttiva raggiunge qui livelli di sofisticatezza impressionanti:


Muratura a doppio paramento: Due pareti parallele con nucleo interno di riempimento, tecnica antisismica avant la lettre.


Incastri perfetti: Ogni blocco lavorato con martellina per aderire senza malta.


Finestre-religiatura: Aperture strategiche che allineano visuali verso Bat, creando una connessione simbolica tra i due siti.

La tholos che somiglia davvero a quella dei nuraghi sardi, anche se le pietre in queste torri ad alveare sono più piccole
La tholos che somiglia davvero a quella dei nuraghi sardi, anche se le pietre in queste torri ad alveare sono più piccole

Particolarmente commovente è il ritrovamento di altari cerimoniali antistanti le tombe, con lastre di pietra solcate da canaletti che ancora oggi conservano tracce di liquidi versati - forse latte, forse sangue, forse acqua preziosa in un territorio arido.


A differenza di Bat, molte strutture di Al-Ayn non contenevano resti umani. Questa scoperta ha rivoluzionato la nostra comprensione del sito:


«Erano cenotafi?», si chiede il professor Al-Hashimi, «o forse luoghi di transizione dove i vivi comunicavano con gli antenati?». I recenti ritrovamenti di offerte vegetali e ossa animali bruciate suggeriscono complessi riti di passaggio, forse legati ai cicli agricoli o a iniziazioni tribali.

Allineamenti di tombe
Allineamenti di tombe

Ogni dettaglio di Al-Ayn parla di una civiltà che vedeva la morte non come fine, ma come parte di un ciclo eterno. Le pietre bianche e nere potrebbero rappresentare il giorno e la notte; le finestre orientate, un ponte tra mondi; gli allineamenti celesti, la promessa di rinascita.


Oggi, mentre il vento accarezza queste antiche pietre, Al-Ayn continua a sussurrare i suoi segreti a chi sa ascoltare - testimonianza silenziosa ma potentissima di un popolo che seppe trasformare il semplice atto di seppellire i morti in un'arte sublime, in un dialogo senza tempo tra terra e cielo.


L'elemento più affascinante di Al-Ayn è quindi il suo legame con i cicli celesti: 1) L'allineamento principale punta al solstizio d'estate; 2) Le tombe più grandi corrispondono a stelle della cintura di Orione; 3) Ombre particolari si creano sugli altari durante gli equinozi. Era forse un calendario di pietra per regolare agricoltura e pellegrinaggi?


Al-Ayn: Crocevia di Mondi Antichi

Oman - Tombe di Al-Ayn, 21 tombe a torre
Oman - Tombe di Al-Ayn, 21 tombe a torre

Il vento che soffia tra le tombe millenarie di Al-Ayn porta con sé storie che attraversano continenti. Questo luogo apparentemente isolato nel cuore dell'Oman era in realtà un nodo cruciale in una rete di scambi e influenze che si estendeva dall'India alla Mesopotamia, e forse oltre.


Tra le pietre bianche e nere, gli archeologi hanno trovato piccoli tesori che parlano di connessioni globali. I sigilli mesopotamici, finemente incisi con simboli di città lontane, ci dicono che i mercanti di Ur e Akkad conoscevano bene questa strada. Forse erano lasciati come offerte, o forse persi da viaggiatori durante antichi commerci.


Non lontano, i pendenti in cornalina - identici a quelli scoperti nelle grandi città della Valle dell'Indo - brillano ancora di un rosso intenso. «Ogni reperto è come una cartolina da un mondo perduto», commenta il dott. Al-Hashimi, mostrando una collana che potrebbe aver viaggiato per migliaia di chilometri.


Particolarmente affascinanti sono i graffiti a spirale che decorano alcune pietre. Simili motivi si trovano nei templi megalitici di Malta, nei cairn bretoni, nei cerchi di pietra britannici. «È come se ci fosse stato un linguaggio simbolico condiviso tra culture lontanissime», riflette l'archeologa Maria Costanza. «Forse legato a culti solari o al ciclo della vita e della morte».


Visitare Al-Ayn oggi è un'esperienza che coinvolge tutti i sensi. Il percorso d'accesso, lastricato con pietre levigate da millenni di passi, sembra progettato per preparare lo spirito. Salendo, si viene accolti dallo straordinario contrasto cromatico delle pareti bianche e nere che sembrano pulsare sotto il sole.


Arrivati in cima, lo sguardo abbraccia l'intera valle: da un lato Bat con le sue cento tombe, dall'altro la massiccia torre di Al-Khutm. «Era un triangolo sacro», spiega la guida locale Rashid. «I morti a Bat, gli affari a Al-Khutm, e qui, ad Al-Ayn, il dialogo con gli dei».

Oman - Tombe di Al-Ayn, 21 tombe a torre
Oman - Tombe di Al-Ayn, 21 tombe a torre

Gli archeoastronomi consigliano la visita all'alba, quando il sole nascente trasforma le tombe in un gigantesco orologio di pietra. Le ombre si allungano come dita verso occidente, puntando misteriosamente verso l'antica città di Bat. È in questi attimi che Al-Ayn sembra svelare parte del suo segreto: non un semplice sito funerario, ma un sofisticato osservatorio astronomico, un luogo di culto, un punto d'incontro tra culture.


Per chi volesse approfondire, i reperti più significativi sono esposti al Museo Nazionale di Muscat, mentre le cave originali possono ancora essere visitate con una guida esperta. Ma la vera magia resta qui, tra queste pietre che continuano a parlare a chi sa ascoltare - testimoni silenziosi di quando l'Oman era il crocevia del mondo antico.

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