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Speciale Iran - S.E. Sabouri su Palestina e ruolo della donna

Assadakah News - L’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, S.E. Mohammad Reza Sabouri, che ha amichevoli rapporti con la associazione italo-araba Assadakah, si è espresso su diversi argomenti attuali in una chiacchierata-intervista rilasciata al quotidiano “Avvenire”. Sposato, padre di tre figli, l’ambasciatore Sabouri ha alle spalle una solida esperienza diplomatica, per avere svolto l’incarico in Kirghizistan, Bielorussia, e poi come responsabile della cooperazione economica al ministero degli Esteri.

La questione palestinese

Argomento principale, si cui l’ambasciatore Sabouri non esita a imputare l’attuale situazione a sette decenni di occupazione militare e vessazione della popolazione da parte di un vero e proprio regime sionista. Ed è a tutti gli effetti la verità dei fatti. Violazioni delle leggi sul diritto internazionale, voluto e completo disinteresse per le risoluzioni ONU, complicità occulte o meno di alcuni governi, anche occidentali, sono motivi che impediscono alla comunità internazionale di intervenire drasticamente, soprattutto in occasione del deliberato attacco al territorio iraniano, con il bombardamento del consolato a Damasco, violando nel contempo la Convenzione di Vienna sui diritti diplomatici internazionali e la sovranità nazionale siriana.

Un referendum per tutti i palestinesi

Di contro, S.E. Sabouri tranquillizza sulla sicurezza del proprio Paese, in quanto non si temono ulteriori attacchi, se non altro perché giudicati una mossa estremamente poco intelligente da parte di Israele, nella situazione attuale della Regione.

L’ambasciatore si è poi espresso in merito alla cosiddetta Soluzione a Due Stati. Il problema è che la Repubblica Islamica di fatto non è disponibile a un riconoscimento del governo sionista israeliano, che si discosta dalla popolazione, nella quale infatti è sostanziale e determinata la protesta. Teheran propone infatti un referendum al quale partecipino tutti i palestinesi, dentro e fuori dai Territori Occupati, che decidano la propria autodeterminazione. Successivamente si deve affrontare il discorso in sede ONU, dove Stati Uniti e Paesi allineati, o che comunque hanno i propri interessi, pongono continuamente difficoltà a un giusto processo di pace, come dimostra il veto americano alla proposta di riconoscimento dell’indipendenza palestinese, che di fatto comprende la questione di Gerusalemme, simbolo di tutto l’Islam, del Cristianesimo e dell’Ebraismo. La convivenza è importante, perché alla base di un futuro vivibile in comune, per questo è importante che anche i Palestinesi, in quanto arabi, abbiano la propria parte.

La donna in Iran

Altra questione che, negli ultimi mesi, ha occupato le cronache, è la condizione della donna, che in Italia suscita notevoli discussioni. L’ambasciatore Sabouri ha esaltato la condizione della dona, come elemento trainante soprattutto dopo la Rivoluzione Islamica del 1979. Oggi le donne occupano posti di alta responsabilità, in tutti i campi, da quello economico a quello politico, con la forza dell’uguaglianza, dall’istruzione, al lavoro, al diritto di voto. I leader religiosi in Iran incoraggiano una sempre maggiore partecipazione delle donne alla vita sociale e culturale. Dati alla mano, le donne iraniane oggi hanno praticamente sconfitto l’analfabetismo da oltre l 60% a meno del 10%, e oltre il 55% delle iscrizioni alle facoltà universitarie sono femminili. Da questo a più di tremila organizzazioni anche non governative che si occupano di questioni femminili e sviluppo sociale, e un aumento dell’aspettativa di vita media da 57 a 77 anni. Le donne medico oggi in Iran sono salite dal 15% a oltre il 40%. E’ una notevole notizia, soprattutto per la partecipazione alla vita politica ed economica del Paese.

La polemica che oggi viene alimentata, anche in Italia, secondo l’ambasciatore Sabouri è in grande parte alimentata da una informazione distorta, soprattutto da parte di alcuni ambienti politici. In ogni caso, le culture sono fortunatamente diverse, ma con grande possibilità per la convivenza e la cooperazione, in una reciproca evoluzione, necessariamente per gradi e per reciproca volontà di conoscenza. D’altra parte, anche in Italia bisognerebbe vedere realmente i difetti che sono ancora insiti nel sistema della valutazione di genere.

Il nucleare

Ultima questione, il nucleare. Nell’ottobre 2003, l’Iran ha condannato con una Fatwa le armi di distruzione di massa, e l’ambasciatore Sabouri ha confermato la disponibilità di Teheran per i negoziati, ma sarebbe necessario abolire le sanzioni, per bilanciare gli accordi e trattare da una posizione paritaria.

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