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Sudan - Tre Fanciulle, i Baobab Parlanti e il Tesoro della Nubia

  • 6 ore fa
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Patrizia Boi (Assadakah News) -  Rubrica Culturale "Le Mille e Una Fiaba" - I Favolosi Paesi della Lega Araba


Capitolo 20 SUDAN - Tre Fanciulle, i Baobab Parlanti e il Tesoro della Nubia


Le principesse Amani, Leila e Nura nella Foresta di Baobab
Le principesse Amani, Leila e Nura nella Foresta di Baobab

Nella valle nascosta tra le dune dorate del Sudan, si ergeva una Foresta di Baobab antichi, alberi maestosi che sembravano toccare il cielo. I loro tronchi nodosi erano così larghi che si diceva potessero ospitare interi villaggi al loro interno, e i rami spogli, simili a radici capovolte, si innalzavano come mani tese verso gli dei. Ogni Baobab era un Custode del Tempo, un rifugio per gli spiriti degli antenati, che dimoravano al loro interno e vigilavano sul destino del villaggio.


Le genti del villaggio veneravano quegli alberi come sacri, chiamandoli Umm al-Zaman, le Madri del Tempo. Nei loro racconti, si narrava che quando il mondo era giovane, gli spiriti della terra, chiamati al-Khushaf, simili alle Fate, avevano benedetto i Baobab, trasformandoli in ponti tra il cielo e la terra. I Baobab, grazie a questa magia, potevano parlare, ma solo con coloro che possedevano un legame profondo con la terra.


In quella valle vivevano tre principesse nubiane di straordinaria bellezza: Amani, Leila e Nura. I loro occhi riflettevano il cielo al tramonto, e la loro pelle splendeva come l’ebano lucente. Sebbene figlie di sangue reale, erano cresciute tra il popolo, imparando a lavorare la terra e a rispettare i Baobab, che avevano sempre sentito come amici silenziosi.


Una sera, quando il vento caldo portava con sé il profumo del Nilo e il cielo si riempiva di stelle, i Baobab iniziarono a vibrare, come se un’energia antica li animasse. Le tre fanciulle, che si trovavano insieme al centro della Foresta, sentirono i tronchi pulsare sotto le loro mani. Poi, uno dopo l’altro, i Baobab iniziarono a parlare con voci profonde, che sembravano provenire dalle viscere della terra.


«Amani» disse il Primo Baobab, con un tono solenne, «in te arde il fuoco della saggezza. Gli spiriti ti hanno donato la capacità di leggere i segreti della terra e del cielo, di ascoltare ciò che non è detto e di trovare la verità anche nel caos. Questo è il tuo talento, che ora devi abbracciare».


Il Secondo Baobab, con una voce che ricordava il ruggito del vento, si rivolse a Leila.


«Leila, figlia del coraggio, gli spiriti ti hanno dato l’audacia di affrontare l’ignoto. Hai il cuore di una guerriera e la forza di sfidare le tempeste. Non temere di seguire il tuo istinto: è la tua guida, la tua arma».


Infine, il Terzo Baobab, con una voce dolce e melodiosa, parlò a Nura.


«Nura, custode della bellezza e dell’armonia, gli spiriti ti hanno benedetto con il dono del canto, capace di toccare le anime. La tua melodia può far sbocciare i fiori e spezzare le catene della sofferenza. Ricorda, il tuo talento è il ponte tra il dolore e la speranza».


Le Tre Principesse interagiscono con le Piante dei Baobab Ancestrali
Le Tre Principesse interagiscono con le Piante dei Baobab Ancestrali

Le tre giovani donne si guardarono, rapite da quelle rivelazioni. Non avevano mai saputo che i loro doni fossero legati agli spiriti che abitavano i Baobab. In quel momento, le radici degli alberi sembrarono muoversi come se danzassero, e dai tronchi si levò una luce dorata. Gli spiriti al-Khushaf comparvero per un istante: creature eteree, con ali trasparenti simili a quelle delle libellule, e occhi luminosi come le stelle.


«Vi abbiamo osservate dalla nascita» dissero gli al-Khushaf.


«Vi abbiamo dato questi doni perché il vostro destino è grande. Ora, il vostro popolo ha bisogno di voi. Il vostro villaggio è in pericolo, uomini senza scrupoli intendono devastare la nostra Foresta Sacra. Solo il Tesoro della Nubia, nascosto da millenni nella città sommersa lungo il Nilo, può salvarvi. Ma sappiate che questo tesoro è protetto da spiriti guardiani corrotti dall’avidità e dal dolore. Solo chi riuscirà a liberarli potrà portare salvezza. Il viaggio sarà pericoloso, e solo chi conosce il valore dei propri doni potrà superare le prove che vi attendono».


Le principesse non ebbero dubbi. Con il cuore colmo di coraggio e determinazione, promisero di intraprendere il viaggio e di fare ciò che era necessario per il bene del loro popolo. I Baobab, con un ultimo tremito, sembrarono benedirle, e la Foresta si immerse di nuovo nel silenzio, lasciandole pronte per l’avventura che avrebbe cambiato per sempre le loro vite.


Le tre giovani decisero di partire unite e di non separarsi mai per darsi forza l’una con l’altra. Gli anziani del villaggio raccontarono loro la leggenda della città sommersa, narrando di tre fratelli, Principi di una Civiltà Antica, trasformati in spiriti malvagi a causa di un incantesimo che aveva piegato le loro anime.


Il Viaggio lungo il Nilo


Le principesse nubiane lungo il Nilo
Le principesse nubiane lungo il Nilo

All’alba del giorno successivo, le tre Principesse Nubiane lasciarono il villaggio, accompagnate dai canti di benedizione delle donne e dagli sguardi fieri degli anziani. Portavano con sé pochi beni essenziali: vesti leggere per il deserto, un otre d’acqua e un piccolo amuleto di bronzo donato loro dai Baobab, lucente come il sole e intagliato con simboli antichi.


Il Nilo si dispiegava davanti a loro come un serpente d’argento, scintillante sotto i raggi del sole. Le sue acque mormoravano storie dimenticate, e le correnti sembravano voler guidare le giovani verso il loro destino. La vegetazione sulle rive, lussureggiante e viva, le abbracciava con un senso di protezione, mentre aironi e ibis le accompagnavano con voli silenziosi.


La Prima Prova - L’Ombra delle Acque


Su una imbarcazione sul Nilo nella nebbia davanti a una figura spettrale
Su una imbarcazione sul Nilo nella nebbia davanti a una figura spettrale

Dopo giorni di navigazione su una piccola barca intrecciata con le fronde di palma, il Nilo si fece più scuro e silenzioso. Una nebbia densa avvolse il fiume, e dal fondo emerse una figura spettrale: un uomo alto e magro con occhi ardenti e una tunica fatta di alghe intrecciate. Era uno degli spiriti guardiani, corrotto dall’avidità, che non avrebbe lasciato proseguire le principesse.


«Per passare, dovrete svelare il mio enigma», disse con una voce che sembrava un gorgoglio d’acqua profonda.


«Se fallirete, il fiume vi inghiottirà».


L’enigma era complesso, intrecciato di simboli e significati legati al tempo e alla memoria del Nilo. Amani, con la sua saggezza, si concentrò profondamente. Chiuse gli occhi, e le parole degli antenati le risuonarono nella mente come un canto sommesso. In quel momento, comprese il significato dell’enigma: il passato, il presente e il futuro erano legati come le correnti del fiume, un ciclo eterno che doveva essere rispettato e compreso.


Tracciò con la punta delle dita un simbolo sull’acqua, e la nebbia si dissipò. Lo spirito guardiano la fissò per un istante, poi si dissolse in un soffio di vento, liberato dalla sua maledizione.


La Seconda Prova - La Tempesta di Sabbia


Leila e la donna dai capelli di Fuoco avvolte nel turbine dorato della tempesta
Leila e la donna dai capelli di Fuoco avvolte nel turbine dorato della tempesta

Leila e le sue sorelle proseguirono a piedi lungo la riva del fiume, ma furono presto bloccate da una tempesta di sabbia. Il vento urlava furioso, e la sabbia avvolgeva tutto in un turbine dorato. Nel cuore della tempesta apparve un altro spirito guardiano, questa volta una donna dai capelli di fuoco e occhi incandescenti.


«Solo colei che non teme il potere della tempesta potrà attraversare». disse con un sorriso crudele.


Leila avanzò, lasciando che il vento le scagliasse addosso manciate di sabbia rovente. Chiuse gli occhi, ricordando le parole del Baobab che le aveva attribuito il dono del coraggio. Iniziò a danzare, muovendosi come le correnti del vento, e il suo cuore batté all’unisono con la furia della tempesta.


La tempesta cominciò a perdere forza, finché il vento si placò del tutto, e lo spirito guardiano, sconfitto, si trasformò in una pioggia di petali dorati.


La Terza Prova - La Melodia del Dolore


Davanti alla città sommersa le principesse nubiane e lo spirito guardiano
Davanti alla città sommersa le principesse nubiane e lo spirito guardiano

Infine, le sorelle giunsero alle rive della città sommersa, visibile solo quando il sole si rifletteva sul Nilo al tramonto. Le rovine scintillavano sotto le acque, ma un canto malinconico si levava dal profondo, riempiendo l’aria di un dolore insopportabile.


Un ultimo spirito guardiano, il più terribile, si mostrò: un’ombra nera dai contorni indistinti, con una voce che portava un peso di mille sofferenze.


«Non potrete toccare il tesoro finché il mio dolore non sarà placato».


Nura si fece avanti. Il suo dono del canto, le avevano detto, era un ponte tra il dolore e la speranza. Si inginocchiò sulle rive del Nilo e iniziò a cantare. La sua voce, dolce e armoniosa, raccontò storie di amore, perdono e rinascita. Il dolore dello spirito si attenuò, e l’ombra cominciò a dissolversi, lasciando emergere tre figure umane.


Nura si inginocchiò e incominciò a cantare
Nura si inginocchiò e incominciò a cantare

Il Risveglio dei Principi


I tre fratelli, antichi principi della civiltà nubiana, apparvero davanti alle fanciulle. Il loro aspetto era regale, i volti scolpiti come statue di oro e alabastro. La maledizione era spezzata.


I principi spiegarono che il Tesoro della Nubia non era fatto di oro e gemme, ma del sapere perduto del loro popolo, scritto su tavole di pietra che contenevano conoscenze in grado di salvare la terra dalla distruzione. Insieme alle principesse, decisero di riportare quel sapere al villaggio, dove sarebbe stato usato per proteggere la Foresta Sacra e il Nilo.


Il Ritorno e il Futuro


La Foresta dei Baobab Parlanti accolse i nuovi regnanti con gioia
La Foresta dei Baobab Parlanti accolse i nuovi regnanti con gioia

Il viaggio di ritorno fu celebrato con canti e danze. I tre principi, riconoscenti verso le principesse, chiesero loro di diventare le loro spose, unendo così le loro forze per guidare il popolo verso un futuro di armonia e saggezza.


La Foresta dei Baobab Parlanti accolse i nuovi regnanti con gioia, e gli al-Khushaf danzarono tra i tronchi, benedicendo l’unione. Da quel giorno, il villaggio prosperò, protetto dalla saggezza, dal coraggio e dall’armonia che le principesse avevano portato nel cuore del loro popolo.


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SPECIALE LEGA ARABA

A cura di Roberto Roggero, Patrizia Boi, Maddalena Celano

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