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Teheran accusa gli USA

  • 7 ago
  • Tempo di lettura: 2 min
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Maddalena Celano (Assadakah News) - L’Iran chiede risarcimenti e condanna gli attacchi contro impianti civili, ma esclude colloqui diretti con Washington

Teheran, 4 agosto 2025 – L’Iran ha lanciato un duro monito agli Stati Uniti, accusandoli di aver partecipato attivamente ad attacchi contro le sue infrastrutture nucleari civili e chiedendo un risarcimento per i danni subiti. In una conferenza stampa tenutasi oggi, il portavoce del Ministero degli Esteri, Esmail Baghai, ha ribadito che Teheran “si aspetta che, in caso di ripresa dei negoziati, gli Stati Uniti si assumano le proprie responsabilità per l’aggressione militare”.

L’intervento fa seguito alla serie di attacchi lanciati da Israele lo scorso giugno, definiti “senza precedenti” per intensità e per l’esplicito obiettivo di colpire infrastrutture strategiche del programma nucleare iraniano. Secondo fonti iraniane, anche gli Stati Uniti avrebbero direttamente bombardato alcuni siti, aggravando la situazione.


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Nessun dialogo diretto


Nonostante l’apertura di Teheran a una possibile ripresa dei colloqui sul nucleare, la Repubblica Islamica ha categoricamente escluso colloqui diretti con Washington. Alla domanda di un giornalista sull’eventualità di un confronto bilaterale, Baghai ha risposto seccamente: “No”.

Questa posizione rientra nella linea di continuità dell’Iran dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare (JCPOA) nel 2018 sotto l’amministrazione Trump, mai completamente recuperata nemmeno con la presidenza Biden.


Gli USA respingono le accuse


Da parte sua, l’amministrazione americana ha bollato la richiesta di risarcimento come “ridicola”, evitando per ora ulteriori commenti ufficiali sulla responsabilità nei bombardamenti. Tuttavia, questa nuova fase di tensione mette ulteriormente in discussione la già fragile prospettiva di riaprire un tavolo multilaterale sul nucleare.


Una crisi in escalation


La situazione appare delicata: mentre l’Iran insiste sul carattere civile e pacifico del suo programma nucleare, Israele e Stati Uniti lo considerano una minaccia strategica crescente. L’intervento militare di giugno e la risposta iraniana sembrano segnare un punto di non ritorno in termini diplomatici.

L’Iran potrebbe ora cercare canali di mediazione alternativi, probabilmente attraverso paesi come Cina e Russia, sempre più coinvolti come garanti o interlocutori nei rapporti con Teheran.


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