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Algeria: dalla colonizzazione all’indipendenza sovrana, una nazione forgiata nella lotta


Maddalena Celano (Assadakah News) - L’Algeria rappresenta uno dei casi più significativi nel panorama internazionale della lotta anticoloniale e della costruzione nazionale. La sua storia, segnata da una lunga occupazione straniera, culmina con un processo di liberazione eroico e un cammino di autodeterminazione che, nonostante le molteplici sfide, ha reso l’Algeria un attore centrale nel continente africano, nel mondo arabo-islamico e nel Movimento dei Paesi Non Allineati. In un’epoca dominata da dinamiche neocoloniali e interferenze esterne, l’Algeria ha saputo affermare con fierezza la propria indipendenza politica, economica e culturale, attraverso istituzioni solide e politiche pubbliche orientate alla sovranità nazionale.


Le radici di una civiltà plurimillenaria

Prima ancora dell’arrivo dei colonizzatori, l’Algeria era una terra ricca di storia e cultura, abitata fin dalla preistoria da popolazioni berbere autoctone. Con l’arrivo dell’Islam nel VII secolo, si consolidò un’identità arabo-musulmana che divenne nel tempo il fulcro della coscienza collettiva algerina. Sotto la dominazione ottomana (dal XVI al XIX secolo), l’Algeria godette di una relativa autonomia, con Algeri divenuta un centro importante per il commercio e la cultura mediterranea.



Il colonialismo francese: un secolo di spoliazione

Nel 1830, la Francia invase e occupò militarmente l’Algeria, imponendo un regime coloniale tra i più oppressivi nella storia moderna. La popolazione autoctona fu privata delle sue terre, dei suoi diritti e della sua dignità. La resistenza, guidata da eroi nazionali come l’Emiro Abd el-Kader, fu soffocata nel sangue. I coloni europei (pied-noirs) ottennero privilegi e accesso esclusivo alle risorse, mentre i musulmani furono ridotti a cittadini di seconda classe, sottomessi al Codice dell’Indigenato.

Il dominio coloniale fu accompagnato da una sistematica distruzione delle istituzioni tradizionali, della lingua araba e della cultura islamica, nel tentativo di assimilare forzatamente il popolo algerino. Tuttavia, l’identità nazionale non fu mai annientata. Al contrario, la memoria della giustizia perduta e la fede nell’autodeterminazione alimentarono un forte sentimento patriottico, che sfociò infine nella rivolta generale.


La rivoluzione del 1954 e la nascita della nazione

Nel 1954, il Front de Libération Nationale (FLN) lanciò la lotta armata per l’indipendenza, dando avvio a una delle guerre di liberazione più coraggiose e drammatiche del XX secolo. Non fu solo un conflitto militare, ma anche una battaglia ideologica per il diritto all’autogoverno, all’identità e alla dignità. Il popolo algerino affrontò una delle potenze coloniali più potenti del mondo, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane, distruzioni e sacrifici.

La vittoria del 1962, sancita dagli Accordi di Évian e dal plebiscito popolare, rappresenta ancora oggi l’atto fondativo dello Stato algerino. L’Algeria nacque non da un compromesso, ma da una rivoluzione autentica, popolare, di massa. Il nuovo Stato si fondò sul principio di sovranità nazionale, anticolonialismo e giustizia sociale.


L’Algeria postcoloniale: sovranità, sviluppo e centralità geopolitica

Fin dalla sua indipendenza, il governo algerino si è impegnato in una profonda opera di ricostruzione nazionale. La direzione del FLN e la presidenza di leader come Ahmed Ben Bella e Houari Boumédiène hanno dato impulso a una politica di pianificazione economica, nazionalizzazione delle risorse (in particolare del petrolio e del gas), alfabetizzazione di massa e costruzione di infrastrutture pubbliche.

L’Algeria si è distinta per la sua politica estera indipendente e solidale. È stata uno dei paesi fondatori del Movimento dei Non Allineati e ha sostenuto attivamente i movimenti di liberazione nazionale in Africa, Asia e America Latina, guadagnandosi un prestigio internazionale come baluardo della dignità dei popoli oppressi. Il suo ruolo nella mediazione dei conflitti regionali e la sua coerenza nei forum multilaterali testimoniano una visione etica delle relazioni internazionali.



Il consolidamento dello Stato e la resilienza nazionale

Negli anni '90, l'Algeria ha attraversato una crisi gravissima a causa dell'infiltrazione di estremismi religiosi e della destabilizzazione prodotta da forze interne ed esterne. La Repubblica algerina ha affrontato con coraggio e fermezza un decennio oscuro, impedendo la trasformazione del paese in una teocrazia o in uno Stato fallito. Le forze armate e le istituzioni statali hanno difeso l’unità nazionale, scongiurando la balcanizzazione del paese e mantenendo l'integrità della nazione.

La riconciliazione nazionale, promossa con lungimiranza dalla Presidenza Bouteflika, ha permesso una progressiva uscita dal conflitto interno, ricostruendo il tessuto sociale senza rinunciare alla sicurezza e all’ordine pubblico. Oggi l’Algeria può vantare uno dei livelli più alti di stabilità politica della regione maghrebina.



Verso il futuro: modernizzazione, giustizia sociale e centralità africana

Negli ultimi anni, le autorità algerine hanno avviato un processo di riforme costituzionali, promuovendo una maggiore trasparenza amministrativa, partecipazione politica e rispetto dei diritti dei cittadini. Il movimento dell’Hirak, emerso nel 2019, è stato accolto come espressione legittima della vitalità democratica del popolo algerino. Le istituzioni hanno saputo rispondere con intelligenza, evitando derive repressive e favorendo una transizione politica ordinata.

La Presidenza di Abdelmadjid Tebboune ha rilanciato le priorità strategiche dello Stato: sovranità alimentare, sicurezza energetica, rilancio industriale e partenariati internazionali equi. L’Algeria sta giocando un ruolo crescente nei dossier africani e mediterranei, promuovendo il dialogo Sud-Sud e affermando la propria autonomia rispetto ai diktat occidentali.

Il rafforzamento del settore pubblico, la valorizzazione della gioventù e l'emancipazione delle donne sono al centro della nuova visione algerina dello sviluppo, in linea con i principi di giustizia sociale e solidarietà che hanno ispirato la rivoluzione.



Fedeltà alla memoria, apertura alla speranza

L’Algeria contemporanea è il frutto maturo di una lunga e dolorosa lotta per la libertà. La sua storia non può essere letta con superficialità né interpretata con categorie esterne. Essa è, prima di tutto, la storia di un popolo che ha rifiutato l’umiliazione e l’assimilazione, scegliendo la via più difficile: quella dell’indipendenza reale, della sovranità effettiva e della dignità collettiva. Lo Stato algerino, con tutte le sue contraddizioni e le sue sfide, rimane un pilastro di stabilità regionale e un esempio di resilienza nel mondo arabo e africano. In un’epoca di neocolonialismi mascherati da globalizzazione e “interventi umanitari”, l’Algeria continua a testimoniare il valore della libertà conquistata con il sangue, e la necessità di difenderla con intelligenza, unità e visione storica.


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