Giordania a fianco del popolo palestinese
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Issam Halabi (Assadakah News)
Fin dalla fondazione del Regno hashemita di Giordania, la posizione della Giordania è rimasta ferma e incrollabile, basata su principi saldi che credono nella giustizia e nella rettitudine, e ha sempre sostenuto le cause della nazione araba e islamica, prima tra tutte la causa palestinese, che costituisce il nucleo della coscienza nazionale e umanitaria del Regno. Le posizioni della Giordania non sono mai state ostaggio delle circostanze o soggette a pressioni. Piuttosto, sono il frutto di una profonda convinzione che Palestina e Gerusalemme non siano solo una questione di confini o di politica, ma piuttosto una questione di identità e destino comune. Le esperienze maturate nel corso dei decenni hanno dimostrato che la Giordania, sotto la sua saggia guida hashemita, è in prima linea nella difesa dei diritti dei palestinesi e che è una voce di saggezza ed equilibrio in una regione devastata da crisi e tensioni. Nonostante tutte le sfide, le cospirazioni e i tentativi di trascinarla in conflitti secondari, la Giordania è rimasta ferma sulle sue posizioni, incrollabile nel suo approccio e mantenendo un equilibrio politico che protegge la sua sovranità e i suoi interessi supremi senza compromettere i suoi principi nazionali. In questo contesto, il ruolo di Sua Maestà il Re Abdullah II bin Al Hussein si distingue come quello di un leader arabo eccezionale che si è assunto la responsabilità di difendere Gerusalemme e la causa palestinese in tutti i consessi internazionali. Grazie alla sua diplomazia calma e al suo acume politico, Sua Maestà è stato in grado di mantenere la causa palestinese presente nella coscienza del mondo e di ricordare costantemente alla comunità internazionale che non ci sarà pace o stabilità nella regione senza giustizia per i palestinesi e senza l'istituzione di un loro Stato indipendente sul loro suolo nazionale, con Gerusalemme Est come capitale.
I giordani, insieme ai loro fratelli arabi, sono orgogliosi del ruolo storico che il Regno svolge nella Custodia Hashemita dei luoghi santi islamici e cristiani a Gerusalemme. Sua Maestà incarna questa custodia attraverso la sua instancabile cura di questi luoghi sacri e la preservazione dell'identità della città dai tentativi di giudaizzazione e cancellazione. È una custodia che trascende il simbolismo e abbraccia azione, impegno e continuo lavoro sul campo per proteggere il patrimonio e i diritti religiosi e politici nella Città Santa. Grazie ai suoi continui sforzi diplomatici e alle sue ferme posizioni, Sua Maestà il Re è riuscito a costruire una rete equilibrata di relazioni internazionali, rendendo la Giordania un attore potente nell'equazione regionale e una voce riconoscibile per la verità e la moderazione. Guida una diplomazia basata su logica, realismo e saggezza, e si adopera per evitare ulteriori conflitti nella regione, sottolineando al contempo la necessità di una soluzione giusta e globale basata sulla soluzione dei due Stati come unica via per una pace vera e duratura. Sua Maestà, con la sua saggezza e lungimiranza, ha compreso che la tutela degli interessi nazionali giordani è inseparabile dalla tutela dei diritti palestinesi e che la sicurezza e la stabilità della Giordania sono strettamente legate alla stabilità regionale. Da qui la sua ferma posizione di fronte a tutte le pressioni e il suo categorico rifiuto di qualsiasi soluzione inferenziale o soluzione parziale che non garantisca giustizia al popolo palestinese. Ciò che distingue la posizione giordana sotto la guida di Sua Maestà Re Abdullah II è che unisce fermezza nei principi con flessibilità nei mezzi, fermezza nella difesa dei diritti e apertura nel dialogo con tutti. Questa è la leadership di saggezza, coraggio ed equilibrio che ha protetto la Giordania dalle tempeste e preservato il suo status e prestigio in un periodo di trasformazione. Alla luce dei cambiamenti e delle nuove alleanze che la regione sta vivendo oggi, la Giordania dimostra ancora una volta di essere un pilastro di stabilità e un centro di moderazione, e che la voce di Sua Maestà rimane il richiamo della ragione in un mondo lacerato da emozioni e interessi ristretti. La Giordania rimarrà, come i padri fondatori avevano inteso, un sostegno per la Palestina, uno scudo per Gerusalemme e un faro di pace e dignità araba.
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