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Iran - Il Golfo Persico e la dignità storica



Sostengo con convinzione le parole espresse in questo messaggio. Il rispetto della verità storica e geografica non dovrebbe mai essere sacrificato sull’altare delle rivalità politiche o delle convenienze strategiche. Difendere il nome “Golfo Persico” significa difendere la memoria storica, la dignità di un popolo e la credibilità del sapere universale. In un mondo sempre più confuso dalla disinformazione e dalla manipolazione, la chiarezza dei fatti e l’onestà intellettuale sono atti rivoluzionari.


Riflessione del Ministro degli Affari Esteri dell'Iran, S. E. Abbas Araghchi, pubblicata su X questo 07/05/2025


Il Golfo Persico: un nome millenario, una questione di dignità storica


Il nome "Golfo Persico", come molte denominazioni geografiche, affonda le sue radici nella storia più profonda dell’umanità. Non è un'invenzione recente, né una pretesa unilaterale dell'Iran: è un dato storico consolidato, riconosciuto da secoli da cartografi, studiosi e organismi internazionali. È un'eredità culturale condivisa che va rispettata, al di là delle appartenenze nazionali. La Repubblica Islamica dell’Iran non ha mai contestato l’utilizzo di nomi quali Mar d’Oman, Oceano Indiano, Mar Arabico o Mar Rosso. Queste denominazioni non implicano rivendicazioni di sovranità esclusiva da parte delle nazioni coinvolte, bensì rappresentano l’accettazione di una memoria storica comune, frutto del rispetto per il patrimonio geografico e culturale dell’intera umanità. Al contrario, i tentativi – chiaramente motivati politicamente – di alterare il nome storico del Golfo Persico rappresentano una provocazione deliberata contro l’Iran e il suo popolo. Tali atti, distorti e partigiani, sono offensivi per tutti gli iraniani, ovunque essi si trovino nel mondo, e in qualunque contesto culturale o politico si identifichino.

Speriamo che le voci assurde che circolano in merito al nome "Golfo Persico" siano soltanto parte di una campagna di disinformazione orchestrata da quei “guerrieri eterni” che cercano sistematicamente di fomentare rancori e tensioni, con l’intento di ferire l’orgoglio nazionale iraniano e destabilizzare ulteriormente la regione.

Confido che l’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, fosse consapevole che il nome “Golfo Persico” ha una storia che risale a molti secoli fa, ed è stato utilizzato fino agli anni ’60 da tutti i leader regionali nelle comunicazioni ufficiali. Non si tratta di una denominazione soggettiva, ma di un termine riconosciuto da tutte le mappe ufficiali e da ogni istituzione geografica internazionale.

Qualsiasi passo avventato in questa direzione, privo di fondamento legale, geografico o storico, non farà altro che provocare l’indignazione dell’intero popolo iraniano – da ogni classe sociale e orientamento politico – sia all’interno del Paese che nella diaspora, compresa quella presente negli Stati Uniti.

Il nome Golfo Persico non è solo un’etichetta geografica: è un simbolo identitario, un patrimonio collettivo che merita rispetto e protezione.




(Traduzione dall' inglese in italiano di Maddalena Celano)

















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