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Iran - Araqchi accusa l' inerzia internazionale

  • 15 giu
  • Tempo di lettura: 2 min
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Maddalena Celano (Assadakah News) - Araqchi : “Ingiustificabile continuare i colloqui con gli USA mentre Israele aggredisce l’Iran”.

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha dichiarato sabato che la prosecuzione dei colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti, nel contesto dell'attuale escalation militare israeliana, è “del tutto ingiustificabile”. In una conversazione telefonica con l'Alto rappresentante dell'UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, il capo della diplomazia di Teheran ha criticato duramente il ruolo di Washington e il silenzio europeo di fronte a quella che ha definito “la ferocia del regime sionista”.


Araqchi ha attribuito l’aggressività israeliana al sostegno diretto ricevuto dagli Stati Uniti, suggerendo che ogni atto ostile da parte di Tel Aviv contro Teheran sia, in ultima analisi, “coperto politicamente e militarmente da Washington”.“Continuare i negoziati con gli Stati Uniti, mentre gli attacchi israeliani si intensificano, mina la credibilità dell'Iran e legittima un'aggressione sistematica alla nostra sovranità”, ha affermato il ministro, aggiungendo che Teheran ha già “risposto in modo deciso” per proteggere il proprio territorio e il proprio popolo.


L'Iran ribadisce il diritto alle contromisure

Araqchi ha riaffermato il diritto dell’Iran a ricorrere a “contromisure legittime” in risposta alle operazioni militari israeliane, che nelle ultime settimane hanno coinvolto anche infrastrutture civili e obiettivi sensibili all’interno del territorio iraniano. Il ministro ha chiesto con forza una presa di posizione chiara da parte dell’Unione Europea e dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, invitandoli a “condannare senza ambiguità l’aggressione israeliana e a chiedere conto al regime responsabile”.

Inoltre, il ministro ha criticato la recente risoluzione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), definendola “una scusa politica” che fornirebbe “una base giuridica fasulla per future azioni ostili contro l’Iran”. Secondo Araqchi, la risoluzione ha contribuito ad alimentare la narrativa che legittima l’intervento militare israeliano.


Kaja Kallas: l’UE preoccupata, ma cauta

Nel suo intervento, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea ha espresso “profondo rammarico” per l’escalation delle tensioni in Medio Oriente e ha ribadito l’impegno dell’UE a sostenere gli sforzi diplomatici in sede internazionale. Kaja Kallas ha assicurato la disponibilità dell’Europa a lavorare all’interno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per “favorire la de-escalation e contribuire al ripristino della pace e della sicurezza regionale”.

Tuttavia, il tono diplomatico della Kallas, che ha evitato ogni condanna esplicita di Israele, conferma la posizione ambigua dell’Unione Europea, che cerca di mediare tra Iran e Stati Uniti senza compromettere i suoi rapporti strategici con Israele e Washington.


Verso una rottura definitiva nei negoziati nucleari?

La posizione sempre più rigida di Teheran rischia di segnare una battuta d’arresto definitiva nei colloqui indiretti con gli Stati Uniti sul programma nucleare iraniano. Le recenti tensioni militari, unite al malcontento iraniano per la risoluzione dell’AIEA, potrebbero rendere impraticabile ogni prospettiva di accordo nel breve termine.

Araqchi ha fatto intendere che, senza una condanna netta dell’aggressione israeliana e un cambiamento nell’atteggiamento degli Stati Uniti, “non c’è più margine per il dialogo”. Una dichiarazione che rappresenta un chiaro messaggio alla comunità internazionale: se la diplomazia ignora le esigenze di sicurezza dell’Iran, Teheran è pronta a voltarle le spalle.

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