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Libia - La Notte Magica del Museo Nazionale di Tripoli

  • 8 ore fa
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Patrizia Boi (Assadakah News) - Il 12 Dicembre 2025 non è stato un giorno qualunque per la Libia; è stato il giorno della rinascita, quando il Museo Nazionale di Tripoli, incastonato nello storico Castello Rosso, ha riaperto le sue porte, non come un semplice edificio, ma come un "Palazzo Culturale", cuore pulsante della memoria nazionale. L'evento, voluto dal Governo di Unità Nazionale, ha tracciato un ponte di speranza tra la capitale e il mondo, in una celebrazione parallela condotta a Roma presso il maestoso Tempio di Vibia Sabina e Adriano in Piazza di Pietra, sede della Camera di Commercio.


I. L'Eco di Roma: Tra Sentimenti e Sapienza Antica

La professoressa Najat Aghila, Preside della Scuola dell'Ambasciata libica a Roma
La professoressa Najat Aghila, Preside della Scuola dell'Ambasciata libica a Roma

A Roma, la cerimonia si è aperta con l'emozione della Preside della scuola libica, la Dottoressa Najat Aghela, la cui «eloquenza mediatica in una raffinata e delicata lingua araba ha suscitato l'ammirazione dei presenti», come afferma il collega arabo del giornale Gusur.


La Dott.ssa Aghela ha rivolto il suo saluto ai numerosi ospiti, specificando i gruppi riuniti in segno di solidarietà culturale: «i rappresentanti della diplomazia, i rappresentanti della cultura, gli accademici, gli studenti e gli attivisti della cultura». Ha esteso poi il benvenuto ai «responsabili dell'Italia» e ai «giornali e giornalisti», lieta di accoglierli in questa «festività speciale».


Il suo discorso ha subito toccato l'essenza dell'incontro, sottolineando come «la vostra presenza oggi rafforza il valore di questo evento e rafforza l’importanza del ruolo giocato dal dialogo culturale e dall'impagno civico per rafforzare le fonti di comunicazione tra i sentimenti».


Ha innalzato l'apertura a un atto di altissimo significato, affermando che è «un evento che rafforza la presenza della Repubblica d’Italia e ricorda la ricerca dell’Uomo sulla terra nell'area di civiltà dell’antico mondo».


Tra le presenze diplomatiche libiche a Roma spiccavano il Ministro Plenipotenziario Sig. Abdul Razzaq Barka Marwan, il Ministro Plenipotenziario Sig. Noman Ahmed Al-Majbri e il Consigliere Sig. Mohammed bin Atman, testimoniando l'importanza attribuita all'evento.

L'Addetto Culturale dell'Accademia Libica di Roma, Abubakr Khalifa
L'Addetto Culturale dell'Accademia Libica di Roma, Abubakr Khalifa

L'Addetto Culturale dell'Accademia Libica di Roma, Abubakr Khalifa, ha aperto le celebrazioni ufficiali, esaltando il ruolo del museo:

«Celebriamo l'apertura del museo per disegnare un tratto che sia un ponte tra le culture. La Libia si estende dal Sahara alle coste del Mediterraneo portando con sé secoli di civiltà».

Ha poi aggiunto:


«Questo museo contiene centinaia di reperti che rappresentano la storia della Libia, e ogni reperto non rappresenta solo una pietra, ma la civiltà dell’uomo». Ha infine ricordato gli «sforzi titanici compiuti dal Governo di Unità Nazionale per recuperare i reperti archeologici del Paese e tracciare un nuovo percorso per la storia dell'archeologia nazionale».


A testimoniare l'interesse della serata era presente anche un'altra personalità molto importante per la diffusione della cultura araba, la Direttrice dell'Accademia d'Egitto, la Professoressa Rania Yehia.

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A dare voce al legame profondo con l'Italia è stata una nota archeologa italiana Barbara Barich, la cui passione per la Libia risuona da decenni. Con semplicità e sapienza, ha ricordato la sua attività sul campo, in un Paese che possiede un «patrimonio culturale vastissimo», citando i gioielli romani e riportando il pubblico indietro nel tempo, alle pitture e incisioni rupestri del Tadrart Acacus, risalenti a 10-12 mila anni fa. Ha infine citato le sue ricerche in corso sul pastorellismo nelle montagne settentrionali, come la catena del Giabergarbi (o Gebel Nefusa), sottolineando l'importanza della Libia per la storia del Mediterraneo.


II. Tripoli Illuminata: Lo Spettacolo "I Am the Libyan!"

Mentre a Roma si tesseva il filo della sapienza, a Tripoli si scioglieva il canto della speranza. Il Primo Ministro Hamid al-Qaiba ha innalzato il Museo a «memoria della nazione», un edificio che narra una civiltà millenaria, e ha accolto le delegazioni internazionali come un segno di «pace e apertura».


Dopo la solenne recitazione coranica, la facciata del Castello Rosso si è trasformata in uno sfondo magnifico per l'evento, intitolato "I Am the Libyan!" (Io sono il Libico!). Lo show, diviso in otto atti tematici, è esploso in uno spettacolo di sfarzo visivo, giochi di luce suggestivi e una sinfonia mozzafiato. Il titolo di questo straordinario spettacolo trasmesso in mondovisione in tutte le Ambasciate libiche del pianeta, ha voluto ribadire che questa frase rappresenta la «biografia della nazione, scritta con l'inchiostro della civilizzazione, e il ritratto di un'anima dove il mare incontra il deserto e il passato emerge insieme al futuro».

La Struttura Epica dell'evento si è dipanata in un percorso artistico che ha celebrato l'identità libica attraverso le sue fasi: 1. L'Alba della Civiltà; 2. Le Incredibili Tribù Libiche; 3. Le Età Classiche; 4. Le Ere Islamica e Ottomana; 5. La Lotta per l'Indipendenza; 6. La Natura Libica; 7. Cultura e Tradizioni; per culminare in 8. Il Futuro – La Libia Rinasce. Si tratta di uno spirito libero, amante della vita, legato alla sua terra e alle sue antiche origini. In questo senso il Museo Nazionale è stato presentato come lo specchio di un'identità che unisce tutte queste Ere in una unica essenza, quella dell'Uomo Libico.

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Sotto la regia di Monica Maimone - la celebre drammaturga, regista teatrale e direttrice artistica italiana, conosciuta a livello internazionale soprattutto per la creazione di grandi eventi spettacolari a cielo aperto e celebrazioni pubbliche di forte impatto visivo - la musica della Orchestra Italiana del Cinema (diretta dal M° Daniele Belardinelli) fusa con i canti e gli strumenti libici ha creato un'epica sonora. Ricordiamo che l'Orchestra Italiana del Cinema (OIC) è un'orchestra sinfonica professionale fondata nel 2010 da Marco Patrignani (Presidente e Direttore Artistico) e specializzata nell'esecuzione dal vivo di colonne sonore in sincrono con la proiezione dei film (cine-concerti). Sotto la guida di direttori come Daniele Belardinelli, l'OIC valorizza la tradizione musicale cinematografica italiana e internazionale, portando i grandi capolavori della musica per film sui palchi di tutto il mondo. Mentre lo spettacolo visivo e musicale ci teneva tutti incollati, l'esperto narratore ufficiale ha guidato il pubblico in un percorso di liberazione e di speranza, ribadendo che il museo è la «memoria di un intero Paese», un registro che chiude le porte all'oscurità e si apre al futuro.

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La performance ha incarnato la visione di una «Libia vera, Libia civile, Libia bella, Libia che, grazie a Dio, non è sconfitta». E forse qualcuno tra noi occidentali presenti, ha notato il momento in cui, nello spettacolo, si è fatto riferimento allo scacchiere internazionale, coloniale, di potenze - tra cui l'Italia - che si sono spartite negli anni le risorse libiche. Mentre la Bellezza e la ricchezza di un Paese, appartiene soltanto a se stesso. La notte si è chiusa con un glorioso spettacolo pirotecnico di fuochi d'artificio che ha avvolto il Castello Rosso in un abbraccio di luce e speranza.


III. Il Castello Rosso: Il Tesoro Svelato della Nuova Museografia

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Il Museo Nazionale è ospitato all'interno del Castello Rosso (Assaraya Al-Hamra), elemento che conferisce un carattere distintivo all'istituzione, parte integrante della fortezza che ha «testimoniato numerosi capitoli della storia della Libia». Inaugurato nel 1988, si estende su circa 10.000 metri quadrati.


Il rinnovamento fa parte del programma "Ritorno alla Vita", mirato a proiettare il Museo tra le eccellenze mondiali in termini di tecniche espositive.

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La Visione del Museo è quella di «sviluppare gli allestimenti museali e organizzare attività educative complete per migliorare la consapevolezza storica e connettere le nuove generazioni al loro patrimonio attraverso iniziative innovative». A guidare questa missione sono la Direttrice del Museo, Fathiya Abdullah Ahmed, e il Direttore Amministrativo, Kamal Yousef Ishtaywi.

Nelle sue sale, il percorso espositivo spazia dalla preistoria (con la "Mummia di Uan Muhuggiag") all'età moderna. Tra i tesori figurano sculture delle dee come Tanit, Atena e Artemide, i mosaici inestimabili di Orfeo e delle Quattro Stagioni, le scene sacrificali dall'Arco di Settimio Severo e gli occhiali di Omar al-Mukhtar.



Il Museo Nazionale Libico riapre come un faro di conoscenza, dove la Libia può finalmente leggere la sua storia non come un'eredità divisa, ma come un inno maestoso alla «civiltà dell'uomo».

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