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Roma-Palestina: Diplomazia e cure

  • 3 ore fa
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Maddalena Celano (Assadakah News) - Roma-Palestina: Diplomazia e Cure Umanitarie al Centro dell'Incontro in Regione Lazio


L'Ambasciatrice Mona Abu Amara ricevuta dal Presidente Francesco Rocca. Focus sull'accoglienza dei feriti di Gaza e sul ruolo d'eccellenza degli ospedali romani.


ROMA – Un ponte di solidarietà tra la Capitale e la Terra Santa. Si è tenuto presso la sede della Presidenza della Regione Lazio un incontro istituzionale di alto rilievo tra l’Ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia, Mona Abu Amara, e il Presidente della Regione, Francesco Rocca. Al centro del colloquio, la drammatica crisi umanitaria e il potenziamento dei protocolli di assistenza sanitaria per i cittadini palestinesi in cura nelle strutture regionali.


L’appello dell’Ambasciatrice: tra storia e attualità


L’Ambasciatrice Abu Amara ha delineato un quadro lucido della sofferenza del suo popolo, collegando l'attuale emergenza a un percorso storico iniziato nel 1948.

«Quanto il popolo palestinese sta subendo oggi è il risultato diretto dell’assenza di una reale volontà internazionale capace di porre fine all’occupazione e di garantire giustizia», ha dichiarato l'Ambasciatrice, sottolineando come l’attuale escalation — descritta come una politica di annientamento e pulizia etnica — sia la conseguenza di decenni di inerzia globale.


L'impegno della Regione Lazio: un modello di accoglienza


Il Presidente Francesco Rocca, forte della sua esperienza internazionale e della sua recente visita in Palestina, ha ribadito la ferma volontà della Regione di offrire tutto il sostegno possibile. L'impegno laziale non è solo diplomatico, ma si traduce in un'operatività quotidiana che vede il Lazio come hub principale per i trasferimenti sanitari complessi.

Focus Tecnico: La Rete Sanitaria d’Eccellenza

L'incontro ha affrontato nel dettaglio la situazione dei feriti provenienti dalla Striscia di Gaza. Il sistema sanitario del Lazio, coordinato con il Ministero della Salute e la Protezione Civile, mette a disposizione centri di fama mondiale per gestire traumi che le infrastrutture di Gaza non sono più in grado di curare.


Le strutture di riferimento:


* Ospedale Pediatrico Bambino Gesù: In prima linea per il trattamento dei minori, gestendo traumi da esplosione e patologie croniche aggravate dal conflitto.

* Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini: Hub strategico per la chirurgia ricostruttiva e ortopedica, fondamentale per le vittime di grandi traumi.

* Policlinico Umberto I e Gemelli: Coinvolti per le cure specialistiche e i percorsi di riabilitazione a lungo termine.


Il protocollo di assistenza multidisciplinare:


Oltre alle cure mediche, il modello laziale prevede un supporto a 360 gradi che include il trattamento del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) e la mediazione culturale, garantendo che i pazienti e i loro accompagnatori ricevano un'assistenza dignitosa e comprensibile. I trasferimenti, spesso effettuati con voli dell'Aeronautica Militare verso gli scali di Pratica di Mare o Ciampino, vengono gestiti a terra con efficienza dall’Ares 118.

Verso una cooperazione rafforzata

L’Ambasciatrice Abu Amara ha espresso profondo apprezzamento per gli sforzi profusi dalle istituzioni italiane, definendo l'accoglienza dei feriti un atto di umanità fondamentale. L’incontro si è concluso con l’impegno reciproco a monitorare costantemente le necessità sanitarie a Gaza, rafforzando la cooperazione tra l'Ambasciata e gli enti regionali per garantire che il sostegno umanitario resti tempestivo e strutturato.


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