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Speciale Lega Araba - Difesa comune, economia, trasporti

  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Roberto Roggero* - In occasione degli 80 anni della fondazione della Lega degli Stati Arabi, Assadakah News dedica una rubrica alla prestigiosa storia di questa organizzazione, sempre in prima linea per la cultura della pace, della cooperazione e della convivenza, e soprattutto in supporto delle popolazioni delle zone di crisi, oggi specialmente nella regione mediorientale, nella Striscia di Gaza, Cisgiordania, Sudan, Siria, Yemen, e dovunque, nel mondo arabo, sia in atto instabilità e crisi umanitaria.

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Il Consiglio di Difesa Congiunto è una delle istituzioni interne della Lega Araba, istituito ai sensi del Trattato di Difesa Congiunta e Cooperazione Economica del 1950, per coordinare la difesa congiunta degli Stati membri.

La Lega Araba, in quanto organizzazione, non dispone di una forza militare, simile alle Nazioni Unite, ma al vertice del 2007 i leader dei Paesi membri hanno deciso di attivare la difesa congiunta e di istituire una forza di mantenimento della pace, da dispiegare nel Libano meridionale, nel Darfur, in Iraq e in altre zone di crisi.

Al vertice del 2015 in Egitto, gli Stati membri concordarono in linea di principio di formare una forza militare congiunta.

La difesa congiunta riguarda anche e soprattutto la tutela delle risorse economiche dei Paesi membri, dal momento che la Lega Araba è ricca di risorse, come enormi riserve di petrolio e gas naturale in alcuni Stati membri.

I risultati economici ottenuti dalla Lega tra gli Stati membri si allineano a quelli conseguiti da altre organizzazioni arabe, come il Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG). Da ricordare il gasdotto arabo, che trasporta il gas egiziano e iracheno in Giordania, Siria, Libano e Turchia. Il tutto allo scopo di fornire condizioni economiche il più possibile paritarie fra gli Stati con economie sviluppate, come Algeria, Qatar, Kuwait, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, e Paesi in via di sviluppo come Comore, Gibuti, Somalia, e Yemen.

Le risorse dei Paesi arabi non si basano unicamente sulla produzione e commercializzazione di gas naturale e petrolio, ma anche su vaste terre fertili, in particolare nella parte meridionale del Sudan, vista come una sorta di “riserva aurea” per il settore alimentare, penalizzata però dal clima di instabilità.

Altra importante risorsa è l'industria turistica, considerata quella in più rapida crescita nella regione, con Egitto, Emirati Arabi Uniti, Libano, Tunisia e Giordania in testa. Un altro settore in costante crescita nella Lega Araba è quello delle telecomunicazioni.

In questo variegato scenario, sono stati realizzati diversi importanti progetti, come il gasdotto arabo, che collega Egitto, Giordania, Libano, Iraq, Turchia ed Europa, oltre all’ accordo di libero scambio (GAFTA) che rende il 95% di tutti i prodotti arabi esenti da dazi doganali.

Per quanto riguarda il settore trasporti, la Lega Araba è divisa in cinque parti fra Penisola Arabica e Vicino Oriente, interamente collegati via aerea, marittima, stradale e ferroviaria. Fondamentale è poi la Valle del Nilo, composta da Egitto e Sudan, che hanno notevolmente migliorato il sistema di navigazione sul grande fiume per favorire gli scambi commerciali. I nuovi sistema ferroviari collegano l’area di Abu Simbel, in Egitto, con le città di Wadi Halfa, Khartoum e Port Sudan.

La terza divisione della Lega Araba è il Maghreb, dove un tratto ferroviario di oltre 3.000 km si estende dalle città meridionali del Marocco a Tripoli, nella Libia occidentale. La quarta divisione è il Corno d'Africa, i cui stati membri includono Gibuti e Somalia.

Questi due stati della Lega Araba sono separati da sole dieci miglia nautiche dalla Penisola Arabica dallo Stretto di Bab-el-Mandeb, con il grandioso progetto noto come Ponte dei Corni, che collega il Corno d'Africa con la Penisola Arabica. Una iniziativa per facilitare e accelerare gli scambi commerciali.

L'ultima divisione è l’arcipelago delle Comore, isolato per la sua posizione geografica al largo delle coste dell'Africa orientale, che non è fisicamente collegato a nessun altro Stato arabo, ma continua a commerciare con altri membri della Lega Araba.

(*Direttore responsabile Assadakah News)

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