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Tunisi- 36° Festival del Cinema di Cartagine

  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Assadakah News/Agenzia Nova) - Si svolge dal 13 al 20 dicembre 2025 la 36a edizione del Festival del Cinema di Cartagine (Carthage film festival - Ficc) presentata a Tunisi, nel corso di una conferenza stampa dal comitato organizzatore.

L'edizione è stata definita la più diversificata e aperta della storia del festival, pur mantenendo la sua identità come piattaforma per il cinema arabo e africano progressista. Durante il discorso di apertura, il direttore del festival Tarek Ben Chaabane ha sottolineato infatti come la kermesse resti fedele ai suoi valori intellettuali e artistici, confermando le tradizionali sezioni competitive per lungometraggi, documentari e cortometraggi, insieme alla sezione "Cartagine per un cinema promettente", che raccoglie opere provenienti da diverse scuole cinematografiche internazionali. Ben Chaabane ha inoltre annunciato un programma di tributi dedicati ai registi Mohamed Lakhdar-Hamina (Algeria), Souleymane Cissè (Mali), Paulin Souma Novera (Benin) e al produttore tunisino Abdelaziz Ben Mlouka, con particolare spazio riservato ai giovani registi.

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Il festival dedica attenzione anche alle tematiche ambientali attraverso la sezione "Green Cinema", con film provenienti da diversi Paesi. Tra questi, il documentario Atomic Rebound di Rachid Bouchareb, che documenta i test nucleari francesi nel Sahara algerino e le loro conseguenze decenni dopo. E' prevista inoltre una tavola rotonda sul "Nuovo Cinema Arabo", dedicata al ruolo del cinema arabo nell'era delle nuove tecnologie e dei cambiamenti nelle abitudini di fruizione. La competizione prevede anche lungometraggi da Nigeria, Sudan, Iraq, Chad, Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Algeria, Burkina Faso e Palestina, mentre il cinema tunisino è rappresentato da tre titoli, ovvero "Un cielo senza terra" di Arij Sehiri, "La voce di Hind Rajab" di Kaouther Ben Hania e "Dove ci porta il vento?" di Amal Guellaty.

La giuria dei lungometraggi è presieduta dalla regista palestinese Najwa Najjar. Dodici i documentari in gara: da Senegal, Egitto, Giordania, Burkina Faso, Iraq, Repubblica del Congo e Tunisia, con giuria presieduta da Raja Amari. Il concorso cortometraggi include

infine opere da Libano, Sudafrica, Egitto, Algeria, Capo Verde, Senegal, Palestina, Siria e Tunisia, con giuria guidata dal regista iracheno Hikmat Baydani. Il festival prevede anche il programma Carthage Professionals (15-18 dicembre) dedicato ai workshop "Completamento" e "Rete", con progetti da Tunisia e altri paesi arabi e africani.

Particolare attenzione alla causa palestinese, con la proiezione del documentario "From Ground Zero" di Rashid Masharawi e l'apertura del festival con "Palestine 36" della regista Annemarie Jacir, candidata a rappresentare il suo paese agli Academy Awards 2026. La manifestazione include inoltre finestre sul cinema mondiale: Armenia, Filippine, Spagna e America Latina, con opere legate a memoria, diaspora e resistenza. Il cinema arabo è rappresentato da film che hanno registrato significativi sviluppi formali e contenutistici negli ultimi due decenni.

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