Oman - Il Ponte della Civiltà tra l’Oman e l’Italia
- 20 lug
- Tempo di lettura: 7 min

Wael Almawla (Assadakah News) - In un mondo dominato dagli equilibri geopolitici, le relazioni tra Stati sono spesso valutate secondo parametri economici e politici. Tuttavia, il rapporto tra il Sultanato dell’Oman e la Repubblica Italiana racconta una storia diversa, che va oltre gli interessi temporanei per toccare radici storiche e culturali profonde nel tempo.
Un legame che non è nato nei corridoi delle conferenze, ma dai viaggi avventurosi di marinai e mercanti, dai dialoghi fecondi tra civiltà che univano anticamente Mascate a Venezia, e i porti di Ṣūr e Ṣalāla a Roma. Un ponte di civiltà che, ancora oggi, si rafforza attraverso iniziative concrete di dialogo e cooperazione, testimoniando un'affinità unica.
1. Radici storiche profonde – dal commercio all’interazione culturale
I contatti tra gli omaniti e gli italiani risalgono a molti secoli fa, quando i porti omaniti erano parte integrante della rete commerciale globale che si estendeva dall’Oceano Indiano al Mar Mediterraneo.
L’Oman si distingueva per il suo ruolo pionieristico nella navigazione, mentre l’Italia – con le sue potenti repubbliche marinare come Venezia, Genova e Pisa –era un centro nevralgico del commercio europeo.
Mentre le navi omanite solcavano le coste dell’Africa e dell’India, quelle italiane navigavano tra il Mediterraneo e il Levante. Il loro incontro nei porti comuni era quindi non solo naturale, ma inevitabile.
Questo scambio non fu soltanto commerciale, ma soprattutto culturale: idee, racconti e visioni del mondo venivano condivise tra popoli.
2. La dimensione culturale – quando l’antico Oriente incontra l’eredità dell’Occidente

Non si può comprendere il rapporto omanita-italiano senza far riferimento alla profonda affinità culturale tra i due popoli.
L’Oman rappresenta uno dei centri di civiltà più antichi della Penisola Arabica, con una ricca tradizione marittima, commerciale e culturale. L’Italia, dal canto suo, incarna l’eredità dell’Impero Romano, del Rinascimento e del pensiero classico europeo.
Questi background storici e culturali hanno fornito una solida base per un dialogo umano e culturale fertile. Arte, letteratura, architettura e tolleranza religiosa sono vocaboli comuni nel dizionario culturale omanita-italiano.
L’interesse del Sultanato per la tutela del patrimonio e la sua politica di apertura equilibrata si affiancano all’approccio italiano alla protezione dell’identità culturale e della diversità.
3. Diplomazia culturale – dalla cooperazione all’integrazione
Negli ultimi decenni si è registrato un notevole sviluppo nei rapporti culturali tra l’Oman e l’Italia, soprattutto nel campo della diplomazia culturale.
I due Paesi hanno investito attivamente nella costruzione di ponti di comprensione umana attraverso la cooperazione in settori chiave come l’archeologia, i musei, la musica, l’istruzione e la traduzione.
Nel contesto della profonda cooperazione culturale tra Oman e Italia, la partecipazione di ricercatori italiani a campagne archeologiche nel Sultanato ha rappresentato un pilastro fondamentale. Queste missioni non solo hanno svelato importanti tracce del passato omanita, ma hanno anche consolidato i legami accademici e scientifici tra i due Paesi.
Di particolare rilievo sono state le attività nel Dhofar e nell'area di Bahla, zone di cruciale importanza storica e archeologica.

Nel Dhofar, la Missione Archeologica Italiana a Sumhuram (Khor Rori), guidata dall'Università di Pisa a partire dagli anni '90, ha portato alla luce straordinarie scoperte legate all'antica città portuale di Sumhuram, un centro nevralgico del commercio dell'incenso. Le ricerche hanno rivelato un complesso urbano ben strutturato, con mura difensive, templi e abitazioni, offrendo una preziosa finestra sulle rotte commerciali e le civiltà preislamiche che fiorirono lungo la costa del Mar Arabico. Tra le scoperte più importanti vi sono iscrizioni sudarabiche, ceramiche importate e manufatti che testimoniano ampi scambi culturali e commerciali con l'India, l'Africa Orientale e il Mediterraneo.
Nella regione interna, in aree come quella di Bahla (famosa per il suo imponente forte, patrimonio UNESCO), le missioni archeologiche italiane hanno contribuito allo studio di insediamenti antichi e sistemi di irrigazione tradizionali (falaj), rivelando la complessità delle società agricole e le loro ingegnose soluzioni per la gestione delle risorse idriche in un ambiente arido. Questi studi hanno fornito dati cruciali sulla continuità abitativa e sulle trasformazioni socio-economiche del Sultanato attraverso i secoli.
Parallelamente alle importanti missioni archeologiche, le istituzioni culturali italiane hanno giocato un ruolo cruciale nell'ospitare mostre ed eventi dedicati al ricco patrimonio omanita, offrendo al pubblico italiano una finestra sulle tradizioni, l'arte e la storia del Sultanato. Questi eventi hanno rafforzato ulteriormente il ponte culturale tra i due paesi.
Tra gli esempi più significativi ricordiamo:

Mostre sull'incenso e le rotte commerciali antiche: Data la storica importanza dell'Oman nel commercio dell'incenso, diverse esposizioni in Italia si sono concentrate su questo affascinante aspetto. Ad esempio, mostre tematiche sull'"Oro del deserto" o sulle "Vie dell'incenso" hanno illustrato non solo il valore di questa resina, ma anche le complesse reti commerciali che collegavano l'Oman al Mediterraneo. Spesso, queste mostre hanno incluso reperti archeologici, mappe antiche e installazioni multimediali, ospitate in città come Roma o Milano. L’interesse per questo tema è stato costante nel corso degli anni, con eventi che hanno toccato istituzioni museali e gallerie d'arte, specialmente tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2000, e più recentemente con focus sulle connessioni storiche con l'Impero Romano.

Esposizioni sull'arte e l'artigianato omanita: L'Italia ha spesso accolto eventi volti a presentare la raffinatezza dell'artigianato tradizionale omanita, dalle gioiellerie in argento ai tessuti, dalle ceramiche ai khanjar (pugnali cerimoniali). Queste mostre hanno permesso di apprezzare l'abilità artistica degli artigiani omaniti e la simbologia dietro ogni creazione. Talvolta, queste esposizioni si sono tenute in concomitanza con eventi di promozione turistica o fiere internazionali, in città come Venezia o Firenze, luoghi noti per il loro proprio patrimonio artistico e artigianale. Un esempio potrebbe essere una mostra sull'"Arte e Tradizioni dell'Oman" ospitata in un centro culturale o galleria d'arte in una delle principali città italiane.
Concerti e performance di musica tradizionale omanita: Meno frequenti ma altrettanto significative sono state le occasioni in cui la musica e la danza tradizionale omanita hanno trovato spazio in Italia, in contesti come festival culturali o eventi dedicati al dialogo interculturale. Queste performance hanno offerto un'immersione nelle sonorità e nei ritmi dell'Oman, spesso legati alla poesia orale e alle cerimonie tradizionali.
La collaborazione tra Oman e Italia si è estesa significativamente anche al mondo accademico, con l'organizzazione di convegni congiunti e lo sviluppo di programmi educativi e di scambio tra le università e le istituzioni dei due Paesi. Questi sforzi hanno creato un fertile terreno per la ricerca condivisa e la comprensione reciproca.
Convegni sulla storia marittima e gli scambi culturali: Numerosi convegni hanno approfondito la ricca storia marittima che ha legato l'Oman e l'Italia per secoli. Seminari e conferenze accademiche si sono focalizzati sulle antiche rotte commerciali, sul ruolo dei porti omaniti e italiani negli scambi globali e sull'interazione culturale che ne è derivata. Questi eventi hanno spesso visto la partecipazione di studiosi di spicco da entrambe le nazioni, contribuendo a nuove interpretazioni e scoperte.

Programmi di scambio universitario: Nel campo dell'istruzione superiore, si sono sviluppati diversi accordi di collaborazione tra le università omanite e quelle italiane. Ad esempio, l'Università del Sultan Qaboos in Oman ha avviato intese con atenei italiani (come l'Università di Pisa, già attiva in campo archeologico, o potenzialmente l'Università di Napoli "L'Orientale" data la sua specializzazione negli studi mediorientali e asiatici, o l'Università di Bologna per programmi internazionali) per facilitare lo scambio di studenti, docenti e ricercatori. Questi programmi mirano a promuovere la mobilità accademica, l'apprendimento delle rispettive lingue e culture, e lo sviluppo di progetti di ricerca congiunti in settori di mutuo interesse.
Progetti di traduzione letteraria: Un aspetto cruciale del dialogo culturale è la traduzione. Sono stati avviati progetti volti a rendere accessibili al pubblico italiano opere letterarie omanite significative e viceversa. Sebbene non sempre siano pubblicizzate singole opere specifiche con grande risalto internazionale, l'interesse è forte per la traduzione di poesia contemporanea omanita (come quella di autori quali Saif al-Rahbi o Aisha al-Saifi, che hanno risonanza internazionale), romanzi e saggi che offrono uno spaccato della società e della cultura del Sultanato. Similmente, opere classiche e contemporanee italiane sono state tradotte in arabo, arricchendo il panorama letterario omanita e creando un ponte diretto tra le voci di entrambi i Paesi.
Queste iniziative accademiche e letterarie dimostrano l'impegno concreto dell'Oman e dell'Italia nel costruire un futuro di collaborazione basato sulla conoscenza, il rispetto reciproco e l'arricchimento culturale.
4. Oman e Italia… una lingua comune di dialogo e pluralismo

In un tempo segnato dalla crescita di discorsi basati sullo scontro tra civiltà, il rapporto tra l’Oman e l’Italia si configura come modello di razionalità tra Stati che credono nel dialogo, nella diversità e nell’incontro, piuttosto che nello scontro.
Proprio come l’Italia sventola la bandiera dell’apertura culturale nel cuore dell’Europa, l’Oman rappresenta la voce della moderazione e della tolleranza nel cuore dell’Oriente.
Questa filosofia si è tradotta in un impegno concreto da parte di entrambi i Paesi nelle iniziative delle Nazioni Unite per il dialogo tra civiltà e nel sostegno a programmi per la comprensione interreligiosa e interculturale.
A riprova di questo impegno, si può menzionare il sostegno di entrambi i Paesi a risoluzioni ONU che promuovono il dialogo e la tolleranza. Ad esempio, risoluzioni come quelle relative alla "Settimana Mondiale dell'Armonia Interreligiosa" (proposta dalla Giordania e sostenuta da molti Paesi, inclusi membri UE e stati arabi) o quelle che condannano l'incitamento all'odio e promuovono il rispetto reciproco, trovano spesso il supporto congiunto di Oman e Italia.
Inoltre, sebbene non sempre pubblicizzate come iniziative bilaterali dirette, l'Oman ha attivamente promosso il "Messaggio dell'Islam" (The Message of Islam), un'iniziativa che mira a diffondere i veri principi di tolleranza e coesistenza dell'Islam, attraverso mostre itineranti e conferenze in tutto il mondo, spesso trovando terreno fertile per la presentazione anche in contesti italiani. Questi sforzi non solo mirano a contrastare estremismi, ma anche a costruire ponti di comprensione profonda tra diverse fedi e culture, in linea con i valori che Italia e Oman condividono e promuovono a livello globale.
Conclusione: Non solo Cooperazione, ma un Ponte Umano Duraturo
Il rapporto tra il Sultanato dell’Oman e la Repubblica Italiana va oltre i confini della mera diplomazia e dell’economia, emergendo come un raro e prezioso esempio nel panorama della politica internazionale contemporanea. È una relazione che si fonda su un’eredità culturale condivisa e su una visione profondamente umanistica, proiettata verso un futuro di comprensione reciproca.
In un mondo talvolta lacerato da tensioni e divisioni, Oman e Italia dimostrano che la civiltà, quando si traduce in un ponte di connessione, può e deve precedere la politica, aprendo all’umanità orizzonti ben più ampi e duraturi di qualsiasi calcolo strategico a breve termine. Questo "Ponte della Civiltà" rimane una testimonianza vivente della forza del dialogo e della ricchezza dell'incontro tra culture diverse.







Commenti